Anno C X X I I. 341 donna afpra e fchizzinofa : laonde ebbe a dire , s’ egli foffe llato perfona privata , l’avrebbe ripudiata . Succedette in quelli tempi qualche fallidiofa fedizione in Egitto . Adoravano que’ Popoli il Dio .Apis lotto figura di un Bue macchiato * e morendo quello fi cercava un vitello , che avelTe le medefime macchie . Dopo molti Anni trovato quello Dio bellia, gran gara , anzi un principio di guerra inforfe fra le Città , pretendendo molte d’effe di doverlo nutrire nel loro Tempio . A quello avvifo turbato Adriano , dalla Bre~ tagna tornò nella Gallia , e venne a Nismes in Provenza , dove d’ oraine fuo fu fabbricata una maravigliofaBafilica in onore di Plotina Augulla, già Moglie di Traiano . A lui ancora, o pure ad Antonino , vien attribuita la fabbrica dell’ Anfiteatro , in parte ancora fullìilente , ed un Ponte , ed altre Antichità di quella Città « Di là poi fi portò in Ifpagna , e pafsò il verno in Tarragona. Anno di Cristo cxxiii. Indizione vi. di Sisto Papa 7. di Adriano Imperadore 7. C fi' -i Quinto Arrio Petino, n 01'1 Lucio Venuleio Aproniano. I Più’de gl’illullratori de’ Falli Confolari danno il nome di Gaio Ventidio Aproniano al fecondo di quelli due Confoli . Io fondato foprà un embrice o mattone , tuttavia efillente nell’ infigne Mufeo del Campidoglio (a) 3 l’ho appellato Lucio Venuleio . Max]Jhef*rir' in un altro mattone, riferito dal Fabretti ( b') egli ha il Prenomep. di Tito , e non già di Lucio . Sembra , che fotto Nerva s’introdu-ceffe l’ufo, continuato dipoi per molti Anni,d’imprimere ne’mat-(b) Tair*N ioni , e in altri materiali di terra cotta , oltre al nome della bot-tega , o fia della fornace , quello ancora de’ Confoli , per denotar1 l’Anno . Pafsò Adriano , ficcome già accennai, il verno in Tarragona, dove gl’ incontrò un pericolofo accidente . Mentr’egli un dì paleggiava per un giardino , gli venne incontro furiofamente colla fpada nuda un Servo del Padrone di quella Cafa . Adriano bravamente fi difefe, e fermatoil micidiale , confegnollo alle guardie ( c ) . Trovoiìì che il cervello avea data volta a collui, L’Impe- 'c)spartU-radore con efempio di rara moderazione il fece curar da i Medici, T/iam, ^ nè volle fargli alcun male . In quella Città riparò egli a fue ipefeil Tempio d’ Augullo . Ordinò una leva di gente , ma vi trovò delle diffiU