Anno CCXI. 533 fenza perdonar nè pure alle lor Donne e Fanciulli . Trovavafi già da qualche tempo elio Augufto indifpollo di corpo , più pel crepacuore di mirare i prefenti difordini di Caracalla , e di prefagirne de’ più gravi , che per gli ioliti fuoi malori. Andò lempre più declinando la di lui fanità , in guifa che reftò confinato in letto . (a) (a) THol.ra. Allora sì che il malvagio Caracalla più che mai fi diede a guadagnar ianut gli animi de ’ foldati, per efcludere , fe potea , il Fratello Geta dal luccedere nel comando. Studioffi ancora di accelerar la morte del Padre , col corrompere que’ Medici, che trovò privi d’ onore ; e cor-fe fama ancora , ch’egli aiutaife il male a sbrigarlo da quella vita . Si diffe in oltre , che Severo su gli ellremi del vivere chiamati i Figliuoli , gli efortò a camminar di concordia , e ad arricchire e tener ben contenti i foldati, fenza poi far conto de gli altri tutti. (/> ) (b) Aurelim Diede egli fine a i fuoi giorni nel dì 4. di Febbraio dell’ Anno Pre~i^j£/” E' fente nella Città di Jorch , in età di feiTantacinque anni e quali fei *E™t™piut mefi . Aldi lui corpo furono fatti folenni efequie da tutta la mili-Breviar. zia, e le ceneri ripoile in un’ urna di porfido , o pur d’ oro . Se è vero , eh’ egli prima di morire , fattali portar quell’ urna , fallandola con le mani die effe : In te capirà un uomo , a capir cui non era bajlante tutto il Mondo ; fu quello un vanto fconvenevole a chi era full’orlo della vita, fenza effere per anche giunto a conofcere fe llef-fo . Fu poi portata quell'urna a Roma , e con grande onore polla nel Maufoleo di Adriano , ed egli dalla ilolta Gentilità deificato . Ed ecco terminate le grandezze di Settimio Severo Imperadore , che di baffa-fortuna giunfe al governo di un valtiffimo Imperio , di mi-rabil penetrazion di mente , Principe lodato anche alF ecceffo pel fuo raro valore , e per tante fue vittorie , implacabile verfo chi cadeva dalla fua grazia , grato e liberale verfo gli amici , amator delle Lettere , avido del danaro , che raccoglieva per tutte le vie , per ifpenderlo poi non già per sè , poich’ egli fi contentava di poco, ma pel Pubblico . Avea egli rifatte tutte le più infigni fabbriche di Roma (c) , con rimettervi il nome de’ primi fondatori. Dione (</) (c)Spartia-diverfamente fcrive , eh’egli vi mife il fuo . Altre fabbriche fun-tuofe fece di pianta , e liberale fu verfo il Popolo , ma più verfo i Excerptit Soldati ; e pure con tante fpefe lafciò un gran teforo in caffa a i Fi- Vale*' giiuoli , tanto frumento ne’ pubblici granai, che potea ballar per fette anni a mantener i foldati, e chi del Popolo ricevea gratis il grano; e tanto oglio ne’magazzini della Repubblica, che per cinque anni potea foddisfare al bifogno non dirò folamente di Roma, ma .di tutta l’Italia. La fua rapacità nondimeno , e più la fua crudel-