Anno C L X X X V 111. 461 tina ottenevano la Nobiltà , giugnevano anche a divenir Senatori . I banditi , purché fpendeilero , tornavano alla Patria , ed e-rano promoffi a gli onori ; nè fi portava rifpetto alle fentenze date dai Senato , e da i Giudici . L’ oro le faceva abolire . Perchè An-tijlio Burro , uno de’ primi Senatori , coll’ autorità e confidenza , che gli dava 1’ eiTere Marito di una Sorella di Commodo , volle avvertire il Cognato Auguilo di tanti difordini, fi tirò addoflo l’ira di Cleandro . Nè andò molto , che coitui contra di un uomo si degno fece l'altar fuori un proceffo , quafi che egli afpiraffe all’ Imperio . Ciò baffo per togliere la vita a lui, e a molti altri, che im-prefero la di lui difefa. Avvenne tal iniquità prima ancora , che Cleandro occupaiTe il pollo di Prefetto del Pretorio : al che egli probabilmente pervenne circa quelli tempi . Tante avanie , con-cufiloniji ed uccifioni faceva collui a fine di ammaliar tefori non fo-lamente in fuo prò , ma anche per regalar le bagafeie dell’ Impe-rador l'uo Padrone , e molto più lui fteffo , ( a ) perciocché egli col (a) Dio in tanto fcialacquare in ifpefe o inutili o obbrobriofe , fi trovava lem- l^crft.Yd-pre i’munto , o coll’erario voto . Ma nè pur ballando al di lui bi- U ’ fogno i tanti rinforzi,che glifomminiilrava la malvagità di Cleandro , fi ricorfe al ripiego di minacciar de i proceiìì anche alle Matrone Romane , con inventati e finti delitti , atterrendole in maniera, che conveniva venire acompofizioni, e a riscattarli con buona fomma di danari. Inventò Commodo in oltre di mettere una taifa di due Scudi d’ oro a cadaun Senatore , loro Mogli, e Figliuoli , da pagarfegli ogni Anno nel giorno fuo Natalizio , e di cinque Denari ad ogni Decurione delle Città. Pure tutto quello era una goccia al mare , perchè malamente fi confumava tanto oro in cac-cie, in combattimenti di Gladiatori, e in altri divertimenti peggiori . Abbiamo da Lampridio ( b ) , che fotto quelli Confoli furo- ( b > Lam-no fatti de i Voti pubblici per la falute e prolperità di Commo- m do ; e nelle Monete ( c ) fi parla della pubblica Felicità , quando altro ^cTMedia-non fi provava, che mil'erie ed affanni . Ma non mai fi efercita barb.ìn Nu-tanto l’adulazione, che fotto i Principi cattivi, a’quali fi fa plau-m‘^m'Im?' fo per timore di peggio . Scrive ancora Euiebio(J), che in quell1 Cd) Eujeb. Anno cadde un lulmme nel Campidoglio , per cui rimafe bruciata chron,c> la Biblioteca colle cafe vicine. Non può già ilare il dirli da lui, che le Terme di Commodo foffero fabbricate nell’Anno IV. del ^ L fuo Imperio , avendo noi non meno da Lampridio ( e ) , che da E-ibidem. rodiano (f ), effere quella Hata una fabbrica fatta da Cleandro , il quale molto più tardi falì in alto. Quelle Terme, e un Ginna-»J#f fio ,