78 Annali d’Italia. gnofi foffero i Tuoi coftumi. Macrone, che l’odiava, trovò la maniera di precipitarlo , con prefentare a Tiberio una di lui Tragedia , intitolata Atreo , in cui oltre al parlarti di parricidio, uno era efortato a tollerar la pazzia del Regnante ; e con fargli credere , che fotto nome altrui fi fparlaife di lui. Di più non ci volle per far proceifare Scauro , il quale , fenz* afpettar la condanna , fi privò da sè fletto di vita , nè da meno di lui volle effe-re la Moglie fua . Coflumavafi allora da gli Etnici Romani di darfi iniquamente la morte da sè medefimi, perchè i corpi de’ cunden-nati non era lecito il feppellirli, e i lor beni andavano al Fifco; laddove prevenendo la fentenza , loro non fi negava lafepolturaj e fuffiftendo i tellamenti, a gli eredi pervenivano i loro beni. Fra coloro eziandio, che furono accufati, fi contò Lentolo Ge-tulico , ftato già Confole nell’Anno di Cristo 26. Altro a lui non veniva imputato , fe non che aveffe trattato di dare una fua Figliuola in Moglie a Seiano . Ma buon fu per quefto personaggio , eh’ gli allora fi trovaife in Germania al comando di quelle Legioni, che 1’ amavano forte per le fue dolci maniere. Dicono, ch’egli fcriveffe animofamente una lettera a Tiberio , con ricordargli, che non per elezione propria , ma per configlio di lui fleifo,avea cercato di far parentela con Seiano . EfTerfi ben egli ingannato nel procacciarfil’amicizia di quell’ uomo indegno -, ma che niuno più d’eflo Tiberio avea amato Seiano ; nè effere perciò conforme alla ragione , che il comun fallo foffe innocente per lui, e peccaminofo per gli altri. Pertanto Tiberio riflettendo al pericolo di nuocere a chi avea Farmi in mano , e potea rivoltarfi , giudicò meglio di defìftere dall’imprefa,- e per lo contrario fece condennare e cacciare in efilio Abudio Rufo, cioè l’accufatore di Lentolo Getulico . Videfi in queft’ Anno nella Grecia un giova-(ì)Diol:j8. ne ( a), che fpacciatofi per Drufo figliuolo di Germanico, trovò di molti aderenti in quelle contrade -, e fe gli riufeiva di paffare in Soria, a lui fi farebbe verifìmilmente unito quell’efercito. Ma prefo da Poppeo Sabino Governator della Macedonia, fu inviato Tacitus a Tiberio . Tacito fcrive (¿) ciò avvenuto tre anni prima , qu’an-era tuttavia vivente lo fieflo Drufo in prigione: il che fe foife vero, potrebbe quefto avvenimento aver dato impulfo alla morte del medefimo Drufo. Da effo Tacito fu ancora fcritto , che nel prefente Anno fi lafciò veder di nuovo dopo alcuni Secoli l’augello Fenice nell’Egitto, con rapportarne la mirabil genealogia. A fonili favole oggidì non fi prefta fede. Plinio e Dione mettono