Anno XLVIII. Anno di Cristo xlviii. Indizione vi. di Pietro Apostolo Papa io. di Tiberio Claudio Figlio di Drufo, Im peradore 8. r r .. f Aulo Vitellio, 01101 1 Quinto Vipsanio Poblicola. IL primo di quelli Confoli fu pofcia Imperadore . Per attefta-to di Suetonio ( a ) ad effo Aulo Vitellio nelle Calende di Lu-(a ) Suem. glio venne fuiliruito Lucio Vitellio fuo Fratello : tanto poteva l^“eUl° nella Corte d’ allora Lucio Vitellio lor Padre , il Re de gli Adulatori . Trattoli! nell’ Anno preferite in Senato (¿) di crear de’ nuo- (*>) T,aciL"bts vi Senatori in luogo de i defunti , e feguì moka difputa , perchè 23. i Popoli della Gallia Cornata dimandavano di poter aneli’ eiìì concorrere a tutte le Dignità , e a gli onori della Repubblica Romana. Fu contraddetto da non pochi; ma prevalfe il parere di Claudio , che addotto 1’ efempio de’Maggiori , foilenne non doveri! negar la grazia , perchè ridondava in pubblico bene , e inaccre-feimento di Roma . Come Cenfore fece Claudio ancora alcune buone ordinazioni , e fra 1’altre ipurgò il Senato d’ alcune perfo-ne di cattivo nome , e ciò con buona maniera ; perciocché fotto mano lafciò intendere a que’ tali, che fe avellerò chieita licenza di ritirarli , l’avrebbono confeguita . Propofeil Confole Vipfanio, che il delle a Claudio il titolo di Padre del Senato . Claudio, cono! ci uto che quello era un trovato dell’ adulazione , lo rifiutò . Fu latto in quell’ Anno da effo Auguilo parimente , come Cenfo-re , e dal vecchio Lucio Vitellio fuo Collega , il Luilro , cioè la deicrizione di tutti i Cittadini Romani : il che non vuol già dire de gli abitanti in Roma , perchè tanti foreitieri venuti a quella gran Città non erano tutti per quefto Cittadini di Roma , e molto meno tante e tante migliaia di Servi , cioè Schiavi , che fervivano allora in Roma a i beneflanti . Niuno de gli antichi Scrittori ci ha lafciato il conto di quante anime allora viveffero in Roma: Città, che in que’tempi forfè di non poco fuperava le moderne di Parigi , e di Londra . Un’ Ifcrizione , che di ciò parla , merita d’ effere creduta falfiffima , ficcotne oiiervò Giufio Lipfio (c). Per Cittadini dunque Romani s* intendevano tutte quelle pedone Libere, che godeano allora la Cittadinanza Ro- Tacìt.l. 40. R 2 man a