Annali d’Italia.
na , che ognun d’eiìl s’ingegnava di tirar più gente nel fuo partito ; nel che Geta avea più deftrezza e fortuna, perchè generalmente più amato che 1’altro , a cagion d’effere giovane placido, cortefe verfo tutti, in una parola, affai diverfo dal barbaro fuo Fratello. Cadauno intanto volle la fua guardia feparata, lafciandoiì vedere di rado infierne, e quefto nelle fole pubbliche funzioni. Fu dunque propoffo da qualche amico e Configliere , per prevenir maggiori difordini, che fi divideffe fra loro V Imperio . Erano come d’ accordo i due Fratelli su quefto. Contentavafi Geta di aver in fua parte l’Afia, la Soria, e l’Egitto , lafciando tutto il refto nell' Europa e nell’Affrica al Fratello, con penfiero di mettere la fua refi-denza o in Antiochia , o in Aleffandria , Città, che allora potea-no gareggiare in grandezza con Roma. I Senatori di nazione Europea refterebbono in Roma; gli altri potrebbono feguitar Geta. Nel configlio de gli amici del Padre , e alla prefenza di Giulia Au-gujìa lor Madre lpiegarono i due Augufti quefta loro rifoluzione . Con ribrezzo , e con gli occhi fitti nel fuolo ciafcuno gli afcoltò , nè alcuno ofava di aprir bocca : quando faltò su Giulia, e pateticamente loro parlò dicendo , che potrebbono ben partire gli Stati, ma come poi partirebbono fra loro la Madre ; e qui con finghiozzi e con lagrime li pregò di piuttofto uccidere lei, che di lafciarla fopravvive-re a quefto sì lagrimevole fpettacolo . Córrendo poi ad abbracciar-
li	teneramente amendue, li fcongiurò di vivere uniti e in pace . Quefto baftò, perchè anche gli altri difapprovaffero un tal fatto , troppo orrore fentendo ciafcuno all’ udire , ches’aveffe a dividere , e per confeguente da indebolir cotanto il Romano Imperio . Però nulla fe ne fece.
Ma le diffenfioni, le gare, e i fofpetti andarono fempre più cre-fcendo, ed ognun d’ effi Fratelli penfava alla maniera di opprimere
(a)Dio 1.771’altro . ( a ) Venne in mente a Caracalla di sbrigarfi di Geta nelle Fefte Saturnali dell’Anno prefente , perchè in effe una gran licenza fi concedeva a gli Schiavi; ma perchè ebbe paura, che troppo pubblico foffe il misfatto, fe ne aftenne. Tutte le ftrade, ch’egli andò meditando , parendogli fempre pericolofe , perchè Geta ftava molto bene in guardia, ecl era ben voluto mailìmamente da i fol-dati, da’quali iiccome anche da buon numero di Gladiatori veniva cuftodito , prefe in fine il partito di valerli dell’ inganno : che che gliene poteffe avvenire. Fece dunque credere a Giulia fua Madre di volerli riconciliar dadovero col Fratello , e che fi abboccherebbe con lui nella di lei camera fegreta. Chiamato Geta dalla Madre,
buo-