Anno CLXXXIlf. 449 Anno di Cristo clxxxiii. Indizione vi, di EleuteriO Papa 13. di Commodo Imperadore 4, (Marco Aurelio Antonino Commodo Confoli ^ Augusto per la quarta volta, v.Gaio Aufidio Vittorino per la feconda. PErche’ abbiamo una nobile Iscrizione , già pubblicata da Monfignor della Torre , che fi legge anche nella mia Raccolta ( a) , luogo non refla a disputare de’ nomi di quelli Confoli . E (a.)Tkefaur. di qui ancora può rifultare , qual fede fi polTa avere alle Ifcrizio-ni del Gudio . Una di effe, riferita anche dal Relando (¿) , fi dice (b)"jiVùnd. poila IDIBVS OCTOBRIS M. AVRELIO COMMODO iTTI .in Taf ir. ET M. AVRELIO VICTORINO COS . Ecco qual capitale fi poffa far di quelle merci . Da un Marmo , di cui non fi può trovare un più autentico , fiamo afficurati, che quel Confole fi chiamava Gaio Aufidio , ed elio nell’ emporio Gudiano ci comparifce Marco Aurelio. Ora quello Gaio Aufidio Vittorino ( c ) fu uno de’ più in- (cycapitol. figni Senatori ed Oratori del fuo tempo , carifìimo già a Marco Au- ^J’0C0 relio Augnilo, di modo che giunfe ad eflere non folamente Prefetto di Roma , ma Confole due volte . Di lui racconta Dione (d) , (d) Dio in che efsendo Governatore della Germania molti anni prima, certi-fìcato ,‘cbe il fuo Legato, olia Luogotenente , prendeva de’ regali, 1’ ammoni in fecreto di defiflere da quell’abufo . Veggendo di non far frutto , un dì aififo fui tribunale alla yifla d’ognuno fi fece citar dall’Araldo a giurare di non aver mai prefo regali, e di non ef-fere per prenderne , finché vivefTe . Appreffo fu efibito il giuramento medefimo al Legato , il quale convinto dalla cofcienza e dal timore di chi potea deporre contra di lui , ricusò di giurare . Vittorino immantinente il licenziò . EiTendo anche Proconfole in Affrica, trovò un altro Legato, che zoppicava dello flefib piede. Ed egli fenza far altre cerimonie , il fece imbarcare , e rimandolló a Roma . Da che , ficcome vedremo , Commodo cominciò ne’tempi leguenti a mietere le vite de’ più accreditati Senatori, più volte fu detto , che anch’ egli era in lillà . Moflo da quella voce Vittorino , francamente andò a trovar Perenne, Prefetto allora del Pretorio •> ,e gli dille d’ aver intefo , che fi volea farlo morire , ed ag-giunfe : Se è così , che fiate a fare? Ora è il. tempo . Fu lafciato Tomo /. L11 in