Annali d’ Italia. (a ) Diol.6i.be anche fare un Imperadore. Anzi fecondo Dione (a) , gli ricordò in taf maniera d’ averlo fatto Imperadore , che parve voleffe dire, ch’era anche capace di disfarlo. Quelle parole dalla Superba Donna incautamente profferite, furono la Sentenza di morte dell' infelice Britannico > giovinetto di molta efpettazione , a-mato da ognuno , che già toccava il quindiceiìmo Anno dell’ età Sua . Nerone il fece avvelenare da Giulio Pollione Tribuno di una Coorte di Pretoriani . Mentre lo sfortunato Principe pranzava coll’ Imperadore , ma fecondo lo Siile ad una tavola a parte , gli fu portata una bevanda troppo calda fenza veleno , di cui fece il faggio lo Scalco fuo. Dimandò Britannico dell’acqua fredda per temperare quel caldo , e recatagli quella con un potentissimo veleno , bebbe j ed appena bevuto , Si Sentì Sconvolgere tutto , e da lì a poco cadde per terra tramortito . Ognuno de’ circoSlanti at- (b) Tadtus territo tremava; alcuno anche imprudente Sì ritirò ; ( b) ma i più l'3' accorti Sìffarono il guardo in Nerone, il quale fenza muoverli da tavola, e fenza punto fcomporfi, diffe, che quell’ era un colpo di mal caduco, a cui Sin da fanciullo egli era Soggetto. Britannico morì nella feguente notte , e fu immediatamente bruciato il fuo corpo, acciocché non appariffero i fegni del veleno . Dione all’ incontro fcrive , che per coprir que’ fegni apparenti nel volto , Nerone lo fece imbiancare col geffo ; ma fopraggiunta una dirotta pioggia nel portarlo al Rogo , Si lavò l’imbiancatura, onde o-gnuno potè fcorgere l’iniquità del fatto. Anche Tacito parla d* effa pioggia , ma con dir folamente , averla interpretata i Romani per un contraffegno dell’ira de gli Dii. Questo colpo sbalordì fieramente Agrippina, sì per vedere, di che folle capace il Figliuolo , e sì per trovarli priva di chi al bifogno avrebbe potuto giovare a i fuoi difegni. Ma fece forza a sé lleffa per coprire l’interno affanno. Nè meno di lei feppe contenerli nel mirarli tolto da sì barbara mano il caro Fratello Ottavia, Siccome già avvezza a non zittire per qualunque aggravio , che le foffe fiuto . Colle fpoglie di Britannico Nerone arricchì di poi Burro e Seneca : il che diede da mormorare di eiii a non pochi. Ne fece anche parte ad Agrippina ; ma quella non potea darli pace al vedere un Figlio agitato da sì violente pallione, e al temere di peggio . Laonde per premunirli cominciò a farli del partito co i Tribuni e Centurioni della milizia , ed iniìeme ad adefcare i più accreditati della Nobiltà, non più altera, come in addietro , ma abbondante di cortefia anche all’ ecceffo. E fopra tutto