Anno LXII. 173 col pretefto della fterilità d’ effa Ottavia Nerone la ripudiò, edalì a pochi dì arrivò Poppea all’intento luo d’ effere fpofata da lui. Nondimeno qui non finì la guerra . Poppea , fovvertito uno de’familiari d’ Ottavia , la fece accufare di un illecito commerzio con un fonatore di flauto , nominato Eucero . Furono perciò meiTe a i tormenti le di lei Damigelle , ed eftorta da alcune con sì violento mezzo la confeflion del fallo ; ma altre foftennero con coraggio 1’ innocenza della Padrona , e differo delle villanie a Tigellino , Mi-niftro non meno di quefta crudeltà , che della morte data poco innanzi a Siila , e a Rubellio Plauto , già mandati da Nerone in efi-lio . Fu relegata Ottavia nella Campania , e meife guardie alla di lei cafa , per tenerla riftretta . Ma perciocché il Popolo , che amava torte quefta buona Principeffa , apertamente mormorava di sì af-pro trattamento , la fece Nerone ritornare a Roma . Pel fuo ritorno andò all’ ecceflo la gioia del Popolo , perchè ruppe le ftatue alzate in onor di Poppea ^ e coronò di fiori quelle di Ottavia , con altre pazzie d’ allegria fediziofa : il che diede motivo a Poppea di caricar la mano contra dell’ odiata Principeffa , perfuadendo a Nerone , che il di lei credito era fufHciente a roveiciare il fuo Trono . Fu perciò chiamato a Corte l’indegno Aniceto , che già avea tolta di vita Agrippina , acciocché ferviife ancora ad abbattere Ottavia, col fingere d’ aver tenuta difonefta pratica con lei. Perchè gli fu minacciata la morte , fe ricufava di farlo , ubbidì . Promolìa l’infame accufa colla giunta d’ altre inventate dal maligno Principe di aborto proccuratò , di ribellioni macchinate, l’infelice Principeffa in età di ioli ventidue anni venne relegata nellTfola Pandataria , dove paffa-to poco tempo Nerone le fece levar la vita , e portar anche il fuo capo a Roma , acciocché l’indegna Poppea s’accertaffe della verità del fuo crudel trionfo . Di tante iniquità commeffe da Nerone , forfè niuna riufcì cotanto fenfibile al Popolo Romano * come il mife-rabil fine d’ una sì foggia ed amata Principeffa , la quale portava anche il titolo d’ Auguita , e maiiimamente al vederla condennata per così patenti ed indegne calunnie . La ricompenfa , eh’ ebbe Aniceto dell’ indegna tua ubbidienza , fu d’ effere relegato in Sardegna dove ben trattato terminò pofeia con fuo comodo la vita . Pallai! te già potentiinmo Liberto fotto Claudio , morì in queft’Anno , e fu creduto per veleno datogli da Nerone , a fin di mettere le griffe fopra le immenfe di lui ricchezze. Anno