I$6 A N N ALI D’I T A L I a; per aiutarlo, e corfe col mantello da viaggio a turargli la ferita .' Allora Nerone, benché mezzo morto, dille : Oh adejfo si, che è (a) d/o/.ì ?. tempo ! E quefla è la vojlra fedeltà ? ( a ) Cosi dicendo fpirò in età Sueton. Jn £ n- trentuno, o pur trentadue nel dì 9. di Giugno , reftando i ¿verone c. $7 , . rr ir 1 • *i • Hufebius in luoi occhi si torvi e neri, che raceano orrore a chiunque il riguar-Eutro^u dava. Permife poi Icelo , Liberto di Galba , poco prima Sprigio- & ai,,:“’ nato, che il di lui corpo il bruciaffe . Le ceneri furono Seppellite , per quanto s’ ha da Suetonio , affai onorevolmente nel Sepolcro de i Domizj . E tale fu il fine di Nerone , degno appunto della Sua vita, la quale è incerto Se abbondaffe più di follie o di crudeltà . ManifeSla cola è bensì, ch’egli fu confiderato qual nemico del genere umano , qual furia , qual compiuto modello de’ Principi più cattivi, anzi de i Tiranni , non effendo mai da chiamare legittimo Principe, chi per forza era Salito Sul Trono , ed avea carpita col terrore l’approvazion del Senato e del Popolo Romano, accrescendo dipoi col crudel Suo governo , e colle tante Sue ingiuili-zie e rapine la macchia del violento ingreffo . E tal poffeffo preSe allora ne’Popoli la fama di queSto infame Imperadore, che paSsò anche a i Secoli Seguenti con tal concordia, che oggidì ancora il volgo del nome di lui Si Serve per denotare un uomo crudele e Spietato. Nulladimeno fra il minuto Popolo, vago Solamente di Spettacoli, e fra i Soldati delle Guardie , avvezzi a profittare della ,'ì ) diSordinata di lui liberalità , molti vi furono , che amarono ed onorarono la di lui memoria . Fu anche meffa in dubbio la Sua morte , e fi vide uScir Suori in varj tempi più d’un Impofture, che finSe d’effere -Nerone vivo, con gran commozione de’ Popoli, godendone gli uni, e temendone gli altri. Non fi può eSprimere 1’ allegrezza del Popolo Romano, allorché fi vide liberato da quel moftro . V’ha chi crede, che tolto di mezzo Nerone , follerò creati Confoli Marco Plautio Silvano , e Mirco Salvio Ottone, il quale fu poi Imperadore. Ma di que- ilo Confolato d’ Ottone veftigio non appariSce preflo gli antichi |b) fiutare. Scrittori ; e Plutarco (¿)olTerva, ch’egli venne di Spagna con wj Galba. Galba : dal che fi comprende, non aver egli potuto ottenere sì fatta Dignità in quelli tempi. Fuor di dubbio è bensì , che Con-foli furono Gaio Bellico Natale, e Publio Cornelio Scipione AJia- (c) Theraur. co . Ciò colla dalle iscrizioni, eh’ io ho riferito ( c ) . In effe Na-“3. tale 6 vede nominato Bellico , e non Belhcio , e gli vien dato anche il Cognome di Tebaniano . Galba intanto col cuor tremante Se ne Slava in ISpagna aSpettando , qual piega prendeffero gli \af- rari ;