44* Annali d’ Italia. minata la guerra : al che rifpofe Commodo * che più gli premeva la propria fanità , e defiderar perciò d’ andariène. Ma più del male, e più dell5imminente morte fi affliggeva l’ottimo Im-peradòre al vedere, che lafciava dopo di sè un Figlio troppo diverto da’ fuoi coitumi. Ne avea già offervata la perverfa inclinazione , e gli correa per mente l’immagine di Nerone , di Domiziano , e d’ altri Principi giovinailri fcapellrati, che erano itati la rovina della lor Patria . Ma rimedio più non appariva. Egli era già Imperadore Augulto , nè fi poteva disfare il fatto . Giuliano (a) Julìanus Apoftata nella fua Satira ( a ) fcriffe , che Marco Aurelio dovea la-di Czfanb. fciar l’Imperio a Claudio Pompeiano fuo Genero , perfonaggio di gran faviezza , più toilo che ad un Figlio di naturai sì maligno . Ma l’affetto paterno , lufingandofi Tempre , che nel crel'cere dell"età crefcerebbe il fenno del giovane Commodo, prevalfe all’ amor della Repubblica, che in lui certamente era ibmmo. Fu anche iollecitato a ciò dal Senato Romano ifteffo, ficcome attefta Vulcazio (b) Vuicat. Gallicano (^ ) • Puoffi ancor credere , che Marco Aurelio fperando "l Cvita più lunga , fi figurafle d’ aver tempo da ridirizzar quella pianta ? che già minacciava frutti cattivi. Turbato poi da quello fiero rammarico l’infermo Augufto, nè fapendo come quetarlo , defiderò , che follecitamente veniffe la fua morte , e itette anche fen-za voler prendere cibo . Nel fettimo dì copertoli il capo , come fe (cp/o i.7u voleffe dormire, ( ¡c) fpirò nella notte del dì 17. di Marzo fecondo ^¿;rÌTertulliano ( <0 in Sirmio , o pure fecondo Aurelio Vittore (e)in poiogetìco. Vienna d’Auilria, mentre era nell’Anno cinquantanovefimo dell' età fua. Dione fcrive d’aver avuto rifeontri accertati, effer egli Vilor iuE- fiato tolto dal Mondo , non già dalla malattia , ma da i Medici, pitone. che Commodo avea guadagnati per sì efecrabil’ azione . Forfè l’odio univerfale , in cui, ficcome vedremo , incorfe Commodo , diede origine e fomento a quella voce. L’ afflizione dell’ Armata fu incredibile per la perdita di quello Principe 3 perchè quantunque egli foffe affai ritenuto a regalare i foldati, e lontano da quelle elòrbitanti liberalità, che altri Imperadori aveano ufato per tenerli ben’ affette le milizie ; e tuttoché egli voleffe una rigida difciplma, ed impiegati in continui efercizj i foldati, pure teneramente era amato da tutti : frutto (f)Herodia- della fua gran bontà e giultizia. Non fu minore l’affanno (/), che misHijl.i. 1 ne provò Roma , e le Provincie , gridando tutti, che era morto il lor Padre , il lor fortiffiino Capitano , e un Principe, che non avea pari. Portate a Roma le fue ceneri furono collocate verifimilmen-