Annali d’ Italia. il motivo da lui addotto fu quello di fchivare l’invidia altrui pel fuo Secondo Confolato ; ma poteva meglio aiììcurarfene col non accettarlo nè pure per gli primi fei meli ; e può crederti , che non andò efente dalla taccia di avarizia quella fpontanea fua rinunzia . Vedremo all’ Anno feguente ì frutti amari di tante fue care ricchezze . Nel prefente toccò la mala ventura a Marco Vinicio , perfonaggio illuilre, già marito di Giulia Livilla, cioè di una Sorella di Caligola . Non l’avea nel fuo libro Meffalina, dopo aver ella proccuratala morte alla di lui Conforte . Crebbero anche i fofpetti e gli odj centra la di lui perfona, da che ( per quanto fu creduto ) 1’ onettà di lui diede una negativa alle impure voglie della medefima Meffalina. Seppe ella fargli dare sì deliramente il veleno, che il mandò per le polle al paefe di là, con permettere dipoi, che dopo mòrte gli foffe fatto il funerale alle fpefe del Pubblico : onore molto familiare in qu e iti tempi. Da Agrippina, prima che diveniffe Moglie di Tiberio Augullo era nato AJinio Pollione , il quale perciò fu fratello uterino di Drufo Cefare Figliuolo di Tiberio. Ne! cervello d’effo Pollione entrarono in queli’ anno grilli di grandezze, e defiderj di divenir Imperadore ,• e cominciò egli per quello alcune tele con sì poca avvertenza, che ne arrivò tolto la contezza a Claudio . Teneva ognuno per certa la dilui morte ; ma Claudio fi contentò di mandarlo ¿blamente in eiilio , o perchè non avea fatta adunanza alcuna di gente o di danaro per sì grande imprefa ; o perchè il trattò da pazzo, coniìderata anche la fua piccola Statura e deformità del voltò , per cui era comunemente derifo , nè ciera avea da farpau-ra a Chi fedeva fui Trono . Di quella fua indulgenza riportò Claudio non poca lode preffo il Pubblico , Siccome ancora per altre azioni di giultizia ; e di zelo pel buon governo, e maflimamente per la Giuilizia . All’incontro era univerfale la doglianza e mormorazione , perch’egli'fi lalciaffe menar pel nafo da Meffalina fua Moglie, e da’fuoi favoriti Liberti, di modo che egli pareva non più il Padrone, ma bensì lo Schiavo di efii. Condennato fu ( che così'fi ufava ancora) a combattere ne’Giuochi de’Gladiatori Sabino, Slato Governato! nella Gatlia a’tempi di Caligola, per le fue molte rapine e iniquità. Desiderava Claudio, e gli altri più di lui , cìie quello mal uomo lafciaffe ivi la vita , come iblea per lo più Succedere . Ma Meffalina , che anche di coltui fi valeva per la fua sfrenata fenfualità , il dimandò in grazia, nè Claudio gliel feppe negare. Ed intanto ogni dì più fi mormorava ,