I Annali d’ Italia. tenere il iùo intento. L’arte dunque iùa fu quella di faper far da Padrone, fenza moiirar d’effere tale; e di confervarii nome e il decoro della Repubblica, come era in addietro, ma con ritenere per sé il meglio dell’autorità e del comando. Perciò nonfolamen-te.lontaniflimo fi diede a conofcere dall’ammettere il nome di Re o Signore, a cui non erano avvezzi i Romani, ma efl'endogli an-( a) Sueton. che efibito (a) dal Popolo ( forfè per fegreta fua infinuazione ) l’ufi-tatiflìmo di Dittatore , grado portante feco una gran balia, fece la bella fcena di pregar tutti con un ginocchio a terra, che 1’ efentaf-fero da quello onore, parendogli ailàid’eiTere riguardato e nominato Principe, titolo non altro lignificante allora, che Primo fra i Cit- (b)DìoCafs. tadini. Compariva (¿) da per tutto la ilima, eh’ egli profeffava al Hiftor* Senato ;eper maggiormente cattivarfelo, non volle già eglifotto-porre alla propria direzione tutte le Provincie , ma la maggior parte lafciò alla difpofizion del medefimo , e de’Proconfoli , e d’altri Ufiziali feelti e ipediti dal medefimo Senato . Ad efio parimente lafciò l’Erario pubblico , la facoltà dimetter impoile , di far nuove Leggi , di amminiilrar la Giuilkia ; con che pareva alla Nobiltà *di confervar tuttavia l’antico onore e dominio . Nè minor fu il fuo iludio per guadagnarli l’amore del Popolo , col volere,eh’ egli continu^fle a goder della facoltà di dare i fuoi fuffragi nelle pubbliche elezioni, col mantener fempre V abbondanza de’viveri in Roma, e la quiete della Città, e con tenerlo allegro e divertito mediante la frequente rapprefentazione di varj Giuochi e Spettacoli, e con de i magnifici Congiarj, o vogliam dir Donativi. Finalmente fi conciliò l’affetto de’ Pretoriani, cioè delle guardie del Palazzo con far loro dar doppia paga - e con ufar altri atti di liberalità ver-fo le Legioni, cioè verlo il rello della Milizia. Che maraviglia è dunque, fe Roma, che ne’tempi della Libertà avea tante traversie patito per la difunion de’Cittadini, cominciò a guilare i vantaggi d’ effere governata e dipendente da un folo ? Ma intanto Ottavio riferbò persele Provincie , dove occorreva tener delle Soldatesche, o pur buona guardia contro de’Barbari confinanti, o per imbrigliar i Popoli facili alle fedizioni, con che il nerbo maggiore della Repubblica, cioè tutta la Milizia rellò in fuo potere ..A quello fine egli prefe, o volentieri accettò il titolo d’Imper adore , conceduto in addietro a i Generali d’Armate , dappoiché aveano riportata qualche vittoria ; ma titolo accordato a lui a perpetuità, e con autorità fopra l’armi, di maniera che niun Cittadino dall innanzi fu onorato del Trionfo, ancorché vinceiTe^ per-