*527 Sacchegfia-noTerni, / Marni. Fiore» ti ni ratificano la lega. Vi neri a ni, Francefi in arme per difesa del proprio fiati . Vanno alla eufttàia di hologna. tfz DELL' HiSTORIA prede, acquidate nel Tacco , fenza fare alcun progreifo, non badando 1' autorità de’ capitani , nè a fargli levare della città, nè a frenare la loro licenza . Solo alcune compagnie di fanti Tedefchi ufcite di Roma , per la moffa de'quali fù creduto tutto l’effercito levarfi faccheggia-rono Terni, & Narni, fenza pattare più oltre, benche fi foifero ritirati gli efferati della lega, però che già diipe-rata l’imprefa di Roma, i Vinetiani havevano fatto, che il loro esercito, feguendolo il Marchefe di Saluzzo con le genti Francefi, fi riducettè ne’ confini de’ Senefi per af-ficurare le cofe de’Fiorentini, & condurli, come avvenne , a ratificare la lega , con obligo di tenere nel campo cinque mila fanti pagati a loro Ipefe ; nel che fi di inoltrarono tanto più pronti, quanto erano più efpofti al pericolo; minacciando i capitani Imperiali di volgere l’armi contra di loro, fdegnati , perche havendo nel principio deH'avverfità del Pontefice data loro qualche intentione di dover feguire le parti di Ce fare, fi foifero poi accodati co i luoi nemici. Erano allhora le genti Vinetiane fei mila fanti Italiani , due mila Lancichinechi, mille & trecento cavalli leggieri , & due mila huomini d’armi: ma i fanti Francefi non eccedevano fette mila , benche per molto maggior numero fodero dal Re fatti i pagamenti. Et riufeì quedo configlio molto opportuno ; pero-che tenne la guerra lontana dallo dato della Republica, impedì i maggiori progredì de’ nemici, coniervò con la ri-putatione delle forze vicine la città di Bologna, la quale hareva podo in maggiore pericolo la intelligenza tenuta da gli Imperiali co i Bentivogli, la fattione de’quali era fatta piil potente, per efferfi feco congiunti i Malvezzi . Onde per tale fofpetto i Vinetiani ricercati dal Cardinale Cibò, che v’era Governatore, havevano alla cu-dodia di quella città mandati due mila fanti. Ma la caredia delle vettovaglie, & le molte y & gravi infermità per le quali s andava ogni giorno diminuendo 1’ effercito , gli impedivano il potere tentare alcuna cofa. Per quedi rifpetti , eifendo molto crefciute le forze a’ne-