Anno XXVI. 59 la rifoluzion prefa da Tiberio, nè quelle furono alni ignote. Con levar la vita ad alcuni, forfè anche innocenti, egli infegnò a gli altri ad efaminare e cenSurar con più riguardo le azioni de’Tiranni . Anno di Cristo xxvii. Indizione xv. di Tiberio Imperadore 14. Confoli {Marco Licinio Crasso, Lucio Calpurnio Pisone. I L primo di quelli Confoli in due Ifcrizioni riferite dal Rei-neiio (a), vien chiamato MARCVS CRASSVS FRVGI . (a) Rehe-Quelle Ifcrizioni , lenza avvedermi, che erano già pubblicate, ho inferite jncor’io nella mia Raccolta,- e fono ben più da attcn-num. ,7. ,g. dere , che la rapportata dallo Sponio, per conofcere il vero Cognome d’elio ConSole. Andò in quefl’Anno Tiberio Augnilo a filTar la fua abitazione nell’ amena Itola di Capri, otto miglia dittante da Surrento , tre dalla terrà ferma , Sprovveduta di Porto , e Solo acceffibile a picciole barche, dove'ritirato con fuo comodo continuò a sfogare!’ infame fualufluria . Non fi sa , quante guardie egli menaile leco. Molto ilrano era nondimeno , che un Im-peradore foggiornaiTe in sì picciolo iìto per dieci Anni, fenza aver paura de’ Corfari, o di chi gli volefle male. Fors’egli fi allicurò fulla difficultà di approdar colà per cagion de gli fcogli. Pochi giorni dopo il fuo arrivo un peccatore per mezzo ad efli fcogli penetrò nell’Ifola ( ¿) , e gli prefentò un bel Mullo, oTri- (t>) Sueton. glià, pefce allora ilimatiffimo. Perchè s’ ebbe non poco a male Ti-berio , che coilui per quella difficile via foile entrato, Secefregar-gli e lacerargli il volto col medefimo pefce ; e buon per lui, che non gii accadde di peggio . Seiano intanto non tralaSciava diligenza alcuna , per accendere Tempre più la diffidenza e l’odio di Tiberio contra di Agrippina , Vedova di Germanico , e centra di Nerone primogenito d’ efia , non quello , che fu dipoi Imperadore. Secondo le apparenze dovea quello Giovane Principe , ficcome Nipote per adozione di Tiberio , Succedere a lui nell’ Imperio . Seiano , che v’afpirava anch’ egli, il tenea forte di vitta ; Segretamente ancora inviava perSone, che Sotto Specie d’amicizia il gonfiavano, eiortandolo a mottrar più Spirito ; tale eiTere il desiderio del Popolo Romano -, tale quel de gli eSerciti . All’ incauto H 2 * gio-