7° Annali d’ Italia. ne , e poi corfe ad abbattere e ftrafcinar tutte le Statue a lui po- (a) Tacitu? fte , giacché non poteano infierir contro la perfona di lui. (a) kb- 6-c- 2s- Raunatofi poi nel medefimo giorno 18. di Ottobre il Senato nel Tempio della Concordia , veggendo che i Pretoriani fé ne davano quieti, ed intendendo qual forte il volere del Popolo, conden-narono a morte Seiano; e la fentenza fu immediatamente efe-guita col taglio della tetta. Accorfa la Plebe gittò giù per le fca-le Gemonie il di lui cadavero , e dopo elTerii per tre dì sfogata contrad’ eiTo , facendone grande fcempio, lo buttò in Tevere. Anche due fuoi Figliuoli, l’uno mafchio, e l’altro femmina , per ordine del Senato furono privati di vita,- ma perchè infolita cofa era il far morire una fanciulla , il carnefice prima di ttrozzar quell’ infelice, le rolfe l’onore in prigione. Apicata Moglie di Seiano benché non condennata, fi diede la morte da sè itelfa, dopo aver meiTo in ifcritto il tradimento fatto dal Marito e da Livilla a Drufo Cefare . Intanto batteva forte il cuore a Tiberio nell ’ Ifola di Capri per fofpetto, che non riufcitTe bene la meditata imprefa -, ed avea ordinato, che per fargli fapere il più pretto poflibile la nuova , fi delTero legnali dai luoghi alti , frapporti tra Roma e Capri* tali egli in quel dì fopra il più eminente fcoglio dell’ Itola , alpettan-do quivi il lieto avvifo. Per altro aveva egli preparato delle barchette , affinchè, fe il bifogno 1'averte richieito , potefle ritirarti in ficuro con erte ad alcuna delle fue Armate . Scrivono eziandio, aver egli dato ordine a Macrone , che qualora forte inforta qualche fiera l'edizione in Roma, cavarte dalle carceri Drufo Figliuo- lo di Germanico , e il prelentafle al Senato e al Popolo , con dichiararlo anche Imperadore a nome tuo. Il fine della Tragedia di Seiano fu poi principio d’ altre gravi turbolenze , che Sconcertarono non poco il Senato e la Nobiltà Romana . Il Popolo già commorto , a qualunque de’ favoriti di Seiano , che gli cadette nelle mani , levava la vita . Anche i Pretoriani fdegnati fi milero a taccheggiare e bruciar delle cafe. Cominciarono poi de i duri proceffi contro de’Senatori e d’ altri Nobili, che più de gli altri sperano fatti conot’eere parziali di Seiano . Molti furono condennati, e con ignominiofa morte puniti ; altri relegati; ed altri da sè rteiìì ii abbreviarono la vita. 1 utto era pieno di accufatori, e fi rivangavano i proceffi e le condanne, gaftigando chi avea giudicato come per ìttigazion di Seianp . Si tenne per certo, che le tante adulazioni del Senato verfo il medelimo Seiano, e gli onori ltra- ordi-