Anno X C V I.
no nella libidine non la cedette ad alcuno de’più viziofi. Nè occorre dire di più.
Quanto al baffo Popolo di Roma ( a ) , non moftrò egli nè gioia r*) Suetut. nè dolore per la morte di sì micidial Regnante , perchè sfogavafi' ' ,<r*13’ d’ordinario il di lui furore folamente fopra i Grandi, nè toccava i piccioli. I foldati sì ne furono in grande affanno e rabbia, perchè fempre ben trattati , e fmoderatamente arricchiti da lui ; però voleano torto correre a farne vendetta; ma i lor Capitani ne frenarono que’primi furioiì movimenti, benché non poteffero dipoi impedire, quanto foggiugnerò appreffo. All’incontro il Senato , contra di cui fpezialmente era infierito Domiziano , ne fece gran ferta , il caricò di tutti i titoli più obbrobriofi , ed ordinò , che fi abbatteflero le lue Statue ,ei fuoi Archi trionfali ( b ), fi cancellaffe (b) Dlol. s7
il	di lui nome in tutte le Ifcrizioni, caffando anche generalmente ogni fuo decreto . Ancorché Domiziano non fi dilettaffe delle Lettere , e dell’Arti Liberali, e folamente fi conti, ch’egli gran cura ebbe di rimettere in piedi le Biblioteche bruciate di Roma , con raccogliere (c) Libri da ogni parte , e farne copiare affaiflimi da(c) Sueton. quella di Alefl'andria : pure fiorirono a Tuoi tempi varj intigni Fi-lJl'“ c‘14’ lofofì, fra’ quali maflimamente rifplendè Epitetto , i cui utili infe-gnamenti rertano tuttavia , ed Apollonio Tianeo , la cui vita , fcrit-ta da Filojìrato, è piena di favole . Fiorirono anche in Roma 1’ eccellente Maertro dell’Eloquenza Marco Fabio Quintiliano, e Marco Valerio Marciale Poeta rinomato per l’ingegno, infame per gli fuoi troppo licenzioti Epigrammi. Erano amendue nativi di Spagna . Viflèro parimente in que’ tempi Gaio Valerio Fiacco, e Gaio Silio Italico , de’ quali abbiam tuttaviai Poemi, ma di gufto cattivo ; e Decimo Giunio Giuvenale , Autor delle Satire , poco certamente modefte , ma affai ingegnofe e degne di ftima.
Terminata dunque la Tragedia ai Domiziano, cominciò Roma, e feco 1’ Imperio Romano , liberato da quello moilro , a refpirare , e tornarono i buoni giorni per 1’ ail'unzione al Trono Imperiale- di Marco Còcceio Nerva . Era nato Nerva, per quanto ne fcrive Dione (</), nell’ Anno 32. deli’ Eranoftra,di nobiliiììmo (d)Dioi.ss Calato . L’oneflà de’ fuoi coftumi, la fua aria dolce e pacifica, la i'ua rara faviezza, prudenza, ed inclinazione ai ben de’privati, * e più del Pubblico, il faceano amare, e rifpettar da chicheffia.
Quelle fue belle doti gli ottennero due volte il Confolato, cioè nell Anno 7*1. e nel 90. Mancava a lui folamente un corpo robu-ilo , e una buona fanità , effendo rtato deboli/limo Io ilomaco fuo.
Tomo I.	Nn	Non