«J* Annali d? Italia. coli di Gladiatori, o di fiere , e limili altri Giuochi , perchè fotto quello preteflo moleflavano forte le borie de’ Popoli, o cercavano di coprire con tali magnificenze i lor latrocini . Fu accufata Pom-ponia Grecina , Moglie di Aulo Plauzio , conquiflator della Bretagna,, perchè Seguitava una Superjhfion foreftiera . Hanno creduto , e fondatamente , i noflri , eh’ ella avelie abbracciata la Re-ligion Crifliana , la quale in quelli tempi s’ andava dilatando per la Terra, e maffimamente in Roma . Fu rimeffa tal giuflizia fecondo T antico coftume alla cognizion del Marito , il quale efa-minato 1’ affare co i di lei parenti , la giudicò innocente . Potrebbe eifere , che apparteneffe ali’ Anno prefente ciò , che narra {i)Diol. 61. Dione (a) con dire , che fi fecero varj Spettacoli in Roma . Uno ' di Tori, che furono uccifi da uomini a cavallo , correnti a briglia fciolta contra d’ eiìi . Un altro , in cui quattrocento Orli , e trecento Lioni caddero al fuojo trafitti dalle lancie delle Guardie a cavallo di Nerone . Anche trenta uomini deli’Ordine de’ Cavalieri Romani combatterono nell’ Anfiteatro alla foggia de’ Gladiatori , cioè di gente infame . Crefceva intanto lo iregolamento di Nerone , afcoltando egli unicamente i configli di chi adulava le di lui paflìoni , tutte rivolte a i piaceri anche più abbommevoli. Quei di Burro e di Seneca 1’ infaflidivano , e in fine cominciò a metterfeli fotto i piedi . Ottone , che fu poi Imperadore , e in tutto fimile era a Nerone nelle inclinazioni e ne 1 Vizj , ficcome ancora gli altri collegati ne gl’ infami di lui divertimenti, gli andavano di tanto in tanto dicendo : Come mai /offerite , che vi facciano i pedanti in quejla età ? E voi ve ne mettete jugge^ione ,^fen^a ricordarvi y che fiele Imperadore , e che, non effi , ma voi fopra d' ejji avete potere ! Così imparò egli a fprezzare i configli de’ buoni , e voltata flrada fi diede ad imitar Caligola , anzi a fuperarlo , parendogli cofa degna d’ un Imperadore il non effer da meno d’alcuno nè pur nelle cofe mal fatte . Tuttavia in quelli primi anni fi andò ritenendo . I fuoi erano finora Vizj privati , e nocevano a lui folo , e a pochi altri , fenza che ne patiffe la Repubblica . Si videro anche in lui alcuni atti di Clemenza, intorno alla qual Virtù gli avea Seneca compoflo e dedicato nell’ Anno precedente un Trattato , che ci refla . Ma fin dove il portaffe la fua perver-fa natura , e queflo abbandonamento di sè fteffo , poco flaremo a vederlo . Anno