Anno C X V I 11. private da Tedici anni in addietro coll’Erario Imperiale tanto in Roma , che in Italia , e nelle Provincie lpettanti all’ Imperadore , fecondo la diviiìon d’ Augufto : non lapendofi , fe quefta liberalità fi ftendeife ancora alle Provincie , governate dal Senato . Parla di quefta fua memorabil generoiità Sparziano , e ne confermarono la memoria le Medaglie , e le Ifcrizioni antiche ( a ). Se non fallano i (a) Panvin. conti delGronovio ( b ) ,quefta remiflìone afcefe a ventidue milioni e mezzo di Scudi d’oro : il che fembra cola incredibile . Per dar ww de Se-maggiore rifalto a quefta fua iniìgne azione , e per maggior ficurez~fier{l!*' za de i Debitori, fece bruciar nella Piazza di Traiano tutte le lor Polizze ed obbligazioni. Apparifce dalle Medaglie fuddette , eh’ egli appena creato Imperadore prefe i titoli di Germanico, Dacico, e Paruco , come fe ancor quefti foifero paifati in lui coll’ eredità di Traiano. Trovai! anche appellato Pontefice Mafifimo. Ma per conto del titolo di Padre della Patria , benché il Senato non tardaf-fe ad efibirglielo , e tornaife da lì a qualche tempo ad offerirlo , noi volle full’ efempio d’Àugufto , che tardi 1’ avea accettato. Anno di Cristo cxix. Indizione lì. di Sisto Papa 3. di Adriano Imperadore 3. r f v f Elio Adriano Augusto per la terza volta , onol l Quinto Giunio Rustico. PErche’ non abbiamo Storici, che abbiano con ordine di Cronologia diftribuite le azioni di Adriano, e di molti altri fuf-feguenti lmperadori, poffiamo ben rapportar con ficurezza ciò , che operarono , ma non già accertarne i tempi. Le fteffe Medaglie mancano in quefti tempi di Note Cronologiche , perchè non vi fi efprime fe non in generale la Podeftà Tribunizia, e il Confolato Terzo, ripetuto fempre ne5 feifeguenti Anni, perchè egli più non fu da lì innanzi Confole . Diede (forfè nel precedente , e non meno nel prefente ) de i follazzi al Popolo Romano , troppo vago de gli Spettacoli , correndo il fuo giorno Natalizio, cioè ( c ) il combat- (c) dìs 1.C9 timento de5 Gladiatori, e molte caccie di Fiere . Giorni vi furono , ne quali cento Lioni, ed altrettante Lioneife, reftarono uccifi. Tanto nel Teatro, che nel Circo, dove fi fecero altri Giuochi, fparfe de i doni fepar>atamente a gli uomini e alle donne . E perciocché regnava in Romal’abbominevole abufo , che al medesimo Bagno T t 2 e nel-