Annali d’ Italia. Romano per le infìnuazioni di San Pietro 'Apoilolo e de’ fuoi Diicepoli, la Religione di Cristo , giacché non duravano fatica i buoni a conofcerne la fantità ed eccellenza in confronto del 1’ empia e fozza de’ Gentili . Nerone a fin di fcaricar fopra d’altri l’odiofità da lui contratta perla comune voce d’aver egli lleifo incendiata quella gran Città : calunniofamente fecondo il fuo folito ne fece accufar i Criftiani , ficcome atteftano Tertulliano , Eufebio , Lattanzio , Orofio , ed altri Autori , e' fin gli ifeiìì Storici Pagani Tacito e Suetonio . Scrive eifo Tacito , ma non già Suetonio, che furono convinti d’ aver eiìi attaccato il fuoco a Roma , quando egli ileifo poco dianzi avea atte-Itato , che la perfuafion comune ne facea autore lo lleifo Nerone ; e Suetonio e Dione ciò danno per certo . Non era capace di sì enorme misfatto , chi feguitava la Legge puriffima di Gesù’ Cristo , e maffimamente durante il fervore e 1’ illibatezza de’ primi Criftiani . A che fine mai gente dabbene , e la-fciatà in pace , avea da cadere in sì moftruofo ecceiTo ? Perciò ima gran moltitudine d’ effi fu con afpri ed inuditi tormenti fatta morire fulle croci , o bruciata a lento fuoco , o veftita da fiere , per effere sbranata da’ cani . Vi fi aggiunfe ancora l’inumana invenzione di coprirli di cera , pece , e d’ altre materie com-buftibili, e di farli fervir di notte , come tanti doppieri della crudeltà , ne gli orti fteffi di Nerone . Così cominciò Roma ad eifere bagnata dal facro fangue de’ Martiri . Confeffa nondimeno il medefimo Tacito , che gran compaffione produfle un così fiero macello di gente , tuttoché fecondo lui colpevole per una Religione contraria al culto de’ falfi Dii . In quelli tempi avendo ordinato Nerone, che 1’ Armata navale tornaife al Porto di Mifeno , fu eiTa forprefa da così impetuofa burafca , che la maggior parte delle Galee e d’ altre Navi minori, s’ andò a fracaffa-re ne’ lidi di Cuma . Anno