Anno L X X. forze a Claudio Civile , non riufcì a lui difficile il riportare altri vantaggi. Ma dopo la morte di Vitellio, i Miniitri di Vefpafiano inviarono gran copia di gente per ifmorzar quell’incendio. Attilio Gallo, e Petilio Cereale furono fcelti per Capitani di tale imprefa . Andò innanzi il terrore di quell ’ Armata , e cagion fu , che la parte rivoltata della Gallia tornaiTe all’ubbidienza. Furono ripigliate alcune Città colla forza , date più fconfìtte a Civile , e a’ i'uoi feguaci, tanto che tutti a poco a poco il riduffero a piegare il collo , e a ricorrere alla clemenza Romana. Dominano Cefare in quella occasione , bramofo di non eiTere da meno di Tito fuo fratello, volle andare alla guerraj e Mudano per paura, che quello sfrenato ed impetuofo giovane non commetteife qualche beilialità in danno dall’ armi Romane , giudicò meglio di accompagnarlo . Seppe poi con deilrezza fermarlo a Lione fotto varj preteili , tanto che iì mife fine a quella guerra , lenza eh’ egli vi aveffe mano -, e pofeia il riconduife in Italia, acciocché andaiTe ad incontrar il Padre Auguilo , il quale , ficcome già dicemmo , venne a Roma nell’ Anno prelente , e fu ricevuto con gran magnificenza da per tutto. Anno di Cristo lxxi. Indizione xiv. di Clemente Papa 5. di Vespasiano Iinperadore 3. f Flavio Vespasiano Augusto per la ter-Confoli < za volta, CMarco Cocceio Nerva. NErva Collega dell’Imperadore nel Confolato, divenne anch’ egli col tempo Imperadore . Non tennero effi Confoli fe non per tutto Febbraio quella Dignità , e ad effi fuccederono nelle Calende di Marzo Flavio Domiziano Cefare, Figliuolo di Vefpafiano, e Gneo Pedio Caflo. Merito grande s’era acquillato Tito Cefare preilo il Padre per la guerra gloriofamente terminata nella Giudea . Maggior anche era il merito de’ fuoi dolci coilu-mi, (a) Cotanto li iacea egli amar dai foldati - che dopo la pre- '&) Sueto». fa di Gerufalemme F Armata Romana gli diede il titolo militare m ilt0 c- ">• d Imperadore ; e volendo egli venire a Roma , cominciarono tutti con preghiere e poi con minaccie a gridare, o che reilalìe egli, o che tutti li conduceife feco . Per quello , e per qualche alrro barlume