Anno C € X. 53* paefe a i Romani . Allora fu, che Severo (a ) tirò un nuovo muro , (a) o pur rifece il vecchio al confine del dominio Romano , difputando ”us tuttavia gli eruditi Inglefi , per affegnare il fito d’ effo muro , e d’eS-fi confini. Nulla di ciò dice Dione , e nè pur Erodiano . Per que- lli felici avvenimenti tanto 1’ Imperador Severo , quanto i fuoi due Figliuoli, preSero il titolo di Britannici , ma lènza eh’ eglino fof-Sero dichiarati di nuovo Imperadori , perchè in fatti alcuna vittoria in battaglia campale non riportarono . Ma quelle felicità elleriori di Severo Auguilo erano di Soverchio amareggiate da varj fuoi interni difguili ed affanni . Mirava egli nel maggior de’ luoi Figli , cioè in Caracalla , che Sempre più i vizj gli toglievano la mano ; imperciocché anche in mezzo alle fatiche della guerra egli fi dava in preda alla libidine , e crefceva ogni dì più la Sua inSolenza e petulanza . Quel che più l’affliggeva , fi era, poteri! oramai prevedere , che il bisbetico umore di quello Suo maggior Figliuolo avrebbe toltala vita al minore, Subito che aveffe potuto . E tanto più Se ne perSuaSe , da che s’ avvide , che Caracalla nudriva de i neri penfieri contro la perSona dello ileffo Suo Padre , e Se n’ erano anche veduti due brutti cenni. Un dì uScì Caracalla dalla tenda del Padre , gridando , che Cajlore l’avea ingiuriato . Era Caltore il migliore de i Liberti di Corte , Maltro di Camera del medefimo Imperador Severo , che in lui depofitava tutti i Suoi Segreti. Stavano.apportati alcuni Soldati al di fuori, che cominciarono anch’ eilì ad alzar la voce contra di Cailore , e a chiamar altri. Forfè aveano qualche mal animo , quando Severo , creduto da effi obbligato al letto , ufcì fuori , e fattili prendere , fece morire i più Sediziofi. Ma quello fu un nulla rifpetto a ciò , che avvenne nell* andar Caracalla col Padre a trattar co i nemici Caledonj, già disponi a cedere e capitolare . Benché malconcio ne’ piedi , marciava a cavallo Severo ; e già fi trovava quafi in faccia de’ nemici ; quando Caracalla , che cavalcava a lato del Padre , fermò il cavallo , e Sguainò la Spada , per quanto fu creduto , con dilegno di cacciarla nelle reni al Padre . Chi veniva dietro , alzò allora un grido, da cui atterrito Caracalla , rimile tolto la Spada nel fodero -, e Severo , che fi voltò indietro a quel grido , ebbe tempo di vedergliela in mano, ma allora non diffe nè pure una parola . Fatto poi eh’ ebbe 1’ accordo co i Barbari , fe ne tornò al campo , e chiamato Caracalla nel Suo padiglione , alla prefenza di Papiniano Prefetto del Pretorio , e del fuddetto Cailore fece portar una fpada nuda -, e poi co-. minciò a Sgridare il Figliuolo dell’ orrido misfatto , eh’ egli avea ten- Xxx 2 tato,, Sparii a-iv Sev.