Anno CXXVII. 347 peradore , ficcome ho detto di fopra , s’intendeva di tutte 1’ Arti e Scienze, e lafciò fcritti varj Libri, di dicitura per lo più icura ed affettata -, ed uno mailìmamente della fùa Vita . Ma ulava di pubblicarli fotto nome de’lùoi Liberti, uno de’quali fu Flegonte , di cui tuttavia reità un’ Operetta degli Avvenimenti maravigliofi, e che compofe molti altri Libri. Anno di Cristo cxxviii. Indizione xi. di Telesforo Papa z. di Traiano Imperatore 1z. f Lucio Nonio Asprenate Torquato Confoli "S per la feconda volta, (-Marco Annio Libone. FU quello Annio Libone Zio paterno di Marco Aurelio , pofcia Imperadore , come fi ricava da Giulio Capitolino ( a) . Se*(ì)Caphoi. guitando quella poca traccia, che de’viaggi di Adriano ci ha la-iciato Sparziano ( b) , poifiam credere , che effo Auguilo nell’ An- (b)spartia-no prelente da Atene ripaffaffe nell’Alia, per offervare 3 fe ivi an-”"' in Ha~ cora erano ilari efeguiti gli ordini fuoi, e perfezionate le fabbriche i!ìli:nc‘ e i lavori, da lui nel primo fuo viaggio difegnati. In fatti vi fece la confecrazione di molti Templi, appellati di Adriano. Andò nella Cappadocia, e quivi raunò gran copia di Servi, o iìa Schiavi perfervigio delle Armate, e non già per farli foldati . A tutti i Re e Principi Barbari di quelle vicinanze fece fapere il fuo arrivo , per confermar la buona amicizia con tutti. Molti d’ effi vennero ad atteilargli il loro offequio , e Adriano li trattò e regalò così generofamente , che lì trovarono ben pentiti coloro , i quali ebbero difficultà di venire ad inchinarlo. Più de gli altri fe ne pentì Farasmanc , probabilmente Re dell’ Iberia , che con infoiente alterigia avea ricufato di comparire davanti a lui. Tuttavia Sparziano più di fotto lcrive, che Adriano fece de i gran donativi a molti di quei Re , comperando la pace dalla maggior parte d’ effi ; ma ver- lo niuno fu così liberale , come verfo il Re dell’Iberia, al quale oltre ad altri magnifici regali donò un Lionfante , e una coorte^di cinquecento uomini d’armi. Farasmane anch’egli dal canto fuo gl’ inviò de’ fuperbi donativi, e fra effi delle veili di tela d’oro . Ma Adriano per deridere i di lui regali, ordinò , che trecento uomini condennati a morte andaffero a combattere nell’Anfiteatro , Xx 2 veili-