47^ Annali d’ Italia. Erodiano , prefe anche pel braccio Aulio Glabrione , creduto il più Nobile de’ Romani, e l’efortò a voler egli aflùmere la Dignità Imperiale. Capitolino aggiugne , che fece lo fleffo con Claudio Pompeiano , Genero già di Marco Aurelio , e Cognato di Commodo i ma che aneli’,egli fi feusò. E qui dee aver luogo ciò , che rac- (a) Dio in conta Dione (a) , cioè che Pompeiano , ficcome perfona di gran f-xcwft.Va- prudenZa , oiì’ervato eh’ ebbe , qual malabeflia foife Commodo fuo ,cji.ms. £0gnat0^ buon’ora fi ritirò in villa, nè fi lafciava fe non rade volte vedere in Città , adducendo per ifeufa varie fue indifpofizio-ni, e fpezialmente la villa fua troppo indebolita. Nè volle già e-gli venire a gli ultimi Spettacoli di Commodo , per non eifere lpet-tator del difonore della maeilà Imperatoria , eifendofi lolamente contentato, che v’interveniffero i luoi Figliuoli. Creato poi Pertinace Imperadore ; gli tornò la villa, fvanirono i fuoi malori ; e Pertinace a lui e a Glabrione fece fempre un diilinto onore , nè ri-foluzione imprendeva fenza il loro coniìglio . Lo ileifo Pompeiano poi, da che fu morto Pertinace, e fi videro imbrogliati forte gli affari, tornò ad ammalarli, a vedervi poco, e a battere la ritirata. Da ciò fi raccoglie elTere adulterato il teilo di Dione preifo Zona-^ì\nnTnS ra C ^ » e Rifilino , là dove è detto , che Claudio Pompeiano Gene-ai. ...-a t . ]y[arco Aurelio fu quegli , che prefentò a Commodo il pugnale per ammazzarlo . Ora i Senatori, veduta 1’ umiltà e 1’ onorato procedere di Pertinace , quafi tutti di buon cuore il confermarono Imperadore , e convenne anche fargli qualche forza , perchè ac- (c) Capito/. cettaflè l’Imperio ( c ) , fe non che balcone , il quale dovea la mat-ia Pertmac. tjna feguente entrar Confole gli fi mollrò ora , e peggio poi nel progrelfo affai contrario , con dirgli di non fapere , come aveffe da riuiqire il di lui governo , da che il mirava sì favorevole a Marzia 9 e a Leto , flati miniflri delle iniquità di Commodo. Al che rifpofe quietamente Pertinace: Voi Jiete Confole piovane, nè fapete , che cofa fa la necejfità di ubbidire . Coforo hanno ubbidito finquì loro malgrado a Commodo . Subito , che han potuto , han dato a ce-no [cere la lor buona volontà . Quindi proruppe il Senato in acclamazioni feflofe verfo il novello Regnante , e in deteilazioni di Commodo, che fi leggono a (il) Lxmpy. parola per parola preffo Lampridio (d) , prefe dalla Storia perdu-m Commid. ta Mario Maflimo . Sopra tutto dimandavano i Senatori , che fi faceffe al cadavero di Commodo il trattamento conveniente a chi era flato nemico de gli Dii, Boia del Senato , Parricida , nemico della Patria ; cioè che foffe Urafcinato coll’ uncino per la Città, e gi«a-