164 Annali d’ Italia: condotta al fuo Palazzo nel Lago Lucrino . Dione in poche parole dice , che sfafciataiì la Nave , Agrippina cadde in mare , nè fi annegò . Più minuta , ma imbrogliata è la defcrizione , che fa di quello fatto Tacito ; ma comunque fuccedeife , per confenfo di tutti Agrippina fcampò la vita . Ridotta nel fuo Palazzo, e in letto , per fariì curare , ricorrendo col penderò tutta la ferie di quel fatto , non durò fatica ad intendere , chi le avelie tramata la morte . Prefe la faggia determinazione di tutto diffimulare , ed immediatamente ipedì A-gerino fuo Liberto al Figliuolo , per dargli avvilo d’ avere per benignità degli Dii sfuggito un graviffimo pericolo , e per pregar- lo di non farle viiìta per ora , avendo ella bifogno di quiete per fariì medicare . Nerone , eh" era lfato fulle fpine la notte , af-pettando nuova dell’ efito de gli efecrandi fuoi difegni , allorché intefe , come era paifata la cofaed eiferne ufeita netta la Madre , fu forprefo da immenfa paura , immaginandoti , eh’ ella po-telfe fpedirgli contro tutta la fua fervitù in armi , o muovere i Pretoriani contra di lui , o comparire ed accufarlo in Roma al Senato e al Popolo . Sbalordito non fapeva allora in qual Mondo fi foife . Fece fvegliar Burro , e Seneca , chiamandogli a configlio , eifendo ignoto, s’eglino sì o no foifero prima confape voli del * delitto . Retlarono un pezzo amendue fenza parlare , o perchè non ofaifero di diifuaderlo , o perchè credettero ridotte le cole ad un punto , che Nerone foife perduto , fe non preveniva la Madre . Nerone in fatti propofe di levarla dal Mondo ; e Seneca , imputato da Dione dJ aver dianzi dato quetto medefimo configlio , voltò gli occhi a Burro , come per domandargli , che . ne comandaife a 1 fuoi Pretoriani 1’ efecuzione . Ma Burro , non dimenticando , che da Agrippina era proceduta la propria fortuna , prontamente rifpofe , che eifendo obbligate le Guardie del Corpo a tutta la Cafa Cefarea , e ricordandoti del nome di Germanico , non fi potea promettere in ciò della loro ubbidienza ; e che toccava ad Aniceto il compiere ciò , eh’ egli aveva incominciato . Chiamato Aniceto , non vi pofe alcuna difficoltà , così che Nerone protetto , che in quel giorno egli riceveva dalle fue mani l’Imperio ; e quindi gli ordinò di prendere quegli armati , che occorretfero dalla guarnigione delle fue Galee . intanto arriva per parte di Agrippina Agerino . Sovvenne allora a Nerone un ripieg ■> degno del fuo capo fventato . Allorché 1’ ebbe am-meifo all’ udienza , gli gittò a’ piedi un pugnale , e chiamò to-