520 Annali d’ Italia; (a) Ammìa- miano (a) pretendono , che la congiura foffe vera , e il primo ne racconta varie circoflanze ; ma Dione, che meglio di loro feppe efaminar queito fatto, la tenne per un’invenzion di Caracalla , e di chi 1’aiìiileva co i configli. Il concerto dunque fu, che Saturnino, uno de’Centurioni del Pretorio , con due altri Ufìziali fuoi eguali, guadagnato da Evodo , balio di Caracalla, finiti che fof-fero certi Spettacoli fatti nel Palazzo , dimandaife udienza all’Im-perador Severo , e gli rivelalTe la trama , e diceffe venuto l’ordine a dieci Centurioni di fare il fatto : in prova di che mife fuori fli ordini in ifcritto dati, per quanto diceano, da Plauziano me-efimo ad effi Ufìziali. Preflò qualche fede Severo a tale accufa , perchè i Romani d’ allora erano fommamente fuperiliziofi, con trovar dapertutto de i prefagj dell’ avvenire ,• e Severo appunto nella notte precedente avea veduto in fogno Albino vivente , che tendeva infìdie alla di lui vita . O ila che egli faceiTe tolto chiamare a Corte Plauziano, o pure che quelli non chiamato v’andaffe, fcrive Dione, che vicino al Palazzo caddero le mule della carrozza , in cui egli veniva ; ed entrato egli per la prima porta , non permifero le Guardie , che alcun altro del feguito fuo entraffe: co-fa , che l’intimorì, e riempiè di molti fofpetti. Contuttociò perchè non potea più tornare indietro, animofamente fi prefentò a Severo, il quale affai placidamente gli dimandò , come gli foffe faltato in tefla di voler ammazzare i fuoi Principi -, e fi preparava ad afcoltar le fue ragioni e difcolpe. Mentre Plauziano comincia a moflrariì maravigliato di un tal ragionamento , e a negare, eccoti avventategli Caracalla addoffo, torgli la fpada dal fianco , e dargli un gran pugno . Era dietro lo Iteffo Caracalla a volerlo uccidere di fua mano ; ma Severo diede ordine ad uno de’famigli di Corte, che gli toglieffe la vita. Così fu fatto, ed alcuni de’Cortigiani, frappatigli alcuni peli della barba, corfero a moflrarli a Giulia Augujla , che lì abbattè ad effere allora con Plaudila fua Nuora. Ne lènti ella gran piacere, gran dolore all’incontro la mifera Nuora . Gittato fu in iflrada il corpo di Plauziano , ma per-mife dipoi Severo , che gli foffe data fepoltura. Nel feguente giorno raunato il Senato, Severo fenza entrare in alcun reato di Plauziano , ne efpofe la morte , e parlò della deplorabil condizione del genere umano, che fi lafcia fovvertire dalla felicità, accufando nello ileffo tempo fe fleffo , per aver troppo amato e favorito chi noi meritava . Quindi ritiratofi fece entrar gli accufatori di Plauziano a render ragione de ilor detti al Senato . Corfero molti da