Anno CXCVIII. 5°7 ¡no , che li comincia a trovar nelle Ifcrizioni e Medaglie . A lui fu ancora decretato il Trionfo . Se crediamo al fuddetto Sparziano ( a ), (a) spartiti-fenza faputa , non che confenfo di Severo , feguila proclamazione mu 1,1 òev’ di Caraccclla Augufio ; e perchè il Padre o ièppe , o s’ immaginò ciò fatto , perch ’egli pativa delle doglie articolari, o pur delle gotte ne’ piedi , nè potea ben foddisfare a i bifcgni della guerra, l’alito fui trono , e fatti venir tutti gli Ufiziali deir Armata , volea ga-fligar chiunque era ilato autore di quella novità . Ognun d’ efli il gittò ginocchioni , chiedendo perdono . Terminò quella fcena fo-lamente in dir egli : Avete da cono/cere in fine , ejfere la tefia , che comanda , e non i piedi . Al Salmaiìo quella parve una frottola di Sparziano . Il Tillemont (¿) cerca di renderla veriiìmile con ( ^ dire , che Caracalla dovette far quello maneggio , per efcludere moire) del Geta fuo fratello : il che difpiacque a Severo . O pure , che ciò Emptreurs. potè accadere nell' ultima guerra , da lui fatta nella Bretagna , iìc-come vedremo. Son plaulibili le di lui rifleffioni : ma come farà poi vero , che Caracalla acquiilaffe nell’ Anno prefente il titolo d’ Augufio ? Anno di Cristo cxcix. Indizione vii. di Z E F I R I N O Papa 3. di Settimio Severo Imperadore 7. di Caracalla Imperadore 2. Publio Cornelio Anulino per la feconda Confoli ^ volta , Marco Aufidio Frontone. DI due afledj della Città d’ Atra, iìccome accennai, fatti dall’ Auguilo Severo , noi llamo accertati dallo Storico Dione (c). (c)D/o/.7j. Il primo per atteilato d5 Erodiano ( d ) , dovrebbe appartenere all’ iierod. Anno precedente , afìedio calamitofo ed infieme frullraneo alP Ar- Uh. 3. mata Romana . Funello riufeì fopra tutto ilmedeiìmo a due de’pri-mi e più valoroli Ufiziali. U uno fu Giulio Crijpo , Tribuno de’ loldati Pretoriani . Quelli perchè fi trovava fianco per le fatiche militari , e in collera al vedere , che l’Imperadore , per V oflinata fuaambizione e vanità , confumava tante truppe intornoa queir inef-pugnabil Fortezza , cominciò a cantar que’ verfi di Virgilio nel Libro Undecimo dell’ Eneide , dove Drance fi duole , che Turno fa penfr fetida ragione tanti de’ fuoi foldati. Riferito ciò a Severo , non S s s 2 vi