9i Annali d’Italia. ne de’ Tuoi malnati appetiti ; Gaio, che non voleva più aver Sopra di sè de i Maellri, dallo Sprezzo paSsò alla risoluzione di levarlo dal Mondo , dopo avergli promeiTo il governo dell’ Egitto . Macrone prevenne il Carnefice con darli da sè lleffo la morte; e non meno di lui Sece Ennia Nevia Sua Moglie, quella medeSima, con cui Caligola avea tenuta , per quanto Su creduto , una pratica diSonefta . Parve ad ognuno troppo nera l’ingratitudine di lui ver-So perSone tali ; e più indegno ii riputò il delitto appoito loro dal medciimo Imperadore, con chiamarli Ruffiani , quando in lui ricadeva quello reato . Suocero d’eíío Gaio era M.arco Giunio Silano , già flato ConSole , uomo di gran Nobiltà, di gran Senno, e primo nel Senato a dire il Suo parere, allorché regnava Tiberio. Sua Figliuola Giunia Claudilla maritata con Caligola non per anche Imperadore, era per attellato diDione (a) Hata ripudia-Vacuai ta * Tacito ( b ) la dice morta in breve , SorSe di parto . A quello Armai. 1.6. ilUillre perSonaggio tali affronti Sece Gaio, che l’induffe Secondo cup. 46. l’empio llrile d’allora a darli la morte da sè lleffo . Di ciò parla Dione all’Anno precedente . Abbiamo anche da Tacito (c) , e da (c) Taci/US- Seneca , che Caligola volle dar l’incumbenza d’accuSar Silano a ico!2U Affl Giulio Grecino , .Senatore di rara probità, che compolc alcuni Libri dell’Agricoltura, xrienzionati anche da Plinio, echefu Padre di Giulio Agricola , la cui Vita Scritta da Tacito è pervenuta a i noftri giorni . Generofamente Se ne Scusò egli, e per quella bella azione meritò , che il crudele Caligola ìL Saceffe morire . (d) Seneca Racconta Seneca (d) di quello Grecino , che mancandogli il da-de Benefic. naro per celebrar de’Giuochi pubblici, Fabio Perlìco , probabil- ' s"cap,i'- mente quello lleffo , che Su ConSole nell’Anno 34. della nollra E-ra , ma uomo Screditato, gliene mandò ad elìbire una buona Somma . La riSiutò Grecino ; e a gli amici, che il bialìmavano di quello, riSpole : Come vorrejie voi, eh ’ io ricdumf/z dai danari da uno , con cui mi vergognerei anche di (lare a tavola ? Quanta Soffe la corruzion de’collumi in Roma Pagana per quelli tempi, Sarebbe facile il mollrarlo . Caligola anch’ egli ne Ja- (e) Sueton. fciò de gl’infami efempli. (e) Tre Sorelle avea egli, cioè Dru-tnCaio, jina ^ Agrippina, e Livilla. Con tutte e tre, o vergini, o ma-Cap' 24' ritate, diSonellamente conversò. Sopra l’altre amò DruSilla , a cui tolto avea l’onore giovinetto. Era effa fiata dipoi maritata con Lucio Calilo Longino , che Su ConSole . Caligola gliela tulle, (f)z>;o%e la tenne e trattò da legittima ConSorte. Dione (/) , non so come, la fa Maglie ( forfè in feconde Nozze ) di Marco Lepido , no-