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Annali d’ Italia.
(a)	Sueton. cofe tutte ilupendamente applaudite dal Popolo . ( a ) Dopo aver m Culo, tenuto il ConSolato per due Meli , lo rinunziò a i due Confoli, C<lDìo7iib. s9. deftinati da Tiberio . Il nome loro non è noto . Stimò il Pighio , che foiTero | Tiberio Vinicio Quadrato », e Quinto Curato Rufo . Se di quelle maravigliofe azioni di Gaio Caligola lì rallegraffe Roma , veggendo un afpetto sì bello con tanta differenza dal precedente fanguinario governo , non è da chiederlo. Talmente fi rallegrò quel Popolo a sì gran mutazione di fcena , che per teilimo-rmnza di Suetonio , ne i tre Meli Seguenti dopo la morte di Tiberio , cento feffanta mila vittime fyrono fvenate in rendimento di grazie a i loro fallì Dii . Ma durò ben poco quello Ciel sì ridente , ficcome all’ Anno Seguente apparirà . Artabano Re de’ Parti, che in addietro odiò forte Tiberio , udita la di lui morte, Se ne rallegrò, e diede tollo adito ad un trattato di Pace . Scrive Dione, eh’ egli lleffo ricercò 1’ amicizia di Gaio . Ma Suetonio , e GiuS^ppe Ebreo raccontano , che Su Vitellio Governator della Soria il promotore di quell’ accordo per ordine di Gaio . Seguì in Satti fra elfo Re e Vitellio un magnifico abboccamento in un Ponte fabbricato full’ Eufrate , e quivi fu conchiufa la pace con condizioni onorevoli per gli Romani .
Anno di Cristo xxxviii. Indizione XI. di Pietro Apostolo Papa io. di Gaio Calig o l a Imperadore 2.
Marco Aquillio Giuliano, Publio Nonio Aspre nate.
Ra già cominciato nel precedenteA nno un impenfato cambiamento di vita e di Maffime nel da noi offervato finora sì amorevole e graziofo Gaio Caligola . Rapporterò io qui ciò ,
(b)Dìoibìd.	che accadde allora , e nel prefente Anno ancora . ( b ) I conviti, le crapole , ed altre diffolutezze di una vita Senfuale , a cui fi abbandonò di buonora quello nuovo Imperadore , cagion furono , eh’ e^li cadde nel Mefe d’ Ottobre sì gravemente malato , che fi
(c)	Phìlo ¿»dubito di fua vita, (c) Appena fi riebbe, che di volubile , qual1 t'fclium era dianzi , cominciò a comparir llranamente agitato da varj e
fieri capricci, quali che .la mente fua per la fofferta malattia avef-Se patito qualche detrimento , con peggiorar da lì innanzi di maniera , che Roma sì maltrattata Sotto Tiberio cattivo , Senza paragone