Anno X L 11. 117 Romani, de’ Cavalieri, e iniìn de’ Senatori furono mefll a i tormenti, e data licenza a i Servi e Liberti d’acculare i loro Padroni, benché Claudio nell’Anno addietro avelie abolito quegli ufi. In fomma fi riempiè tutta Roma di fofpiri e di terrore ; e quei foli fe n’andarono falvi, che feppero guadagnarli la prote-zion di Meifalina , o de i Liberti di Corte. Fu olfervato il coraggio di un Liberto di Furio Camillo, per nome Galefo , che interrogato da Narcifo nel Senato, cofa egli avrebbe fatto , fe il fuo Padrone foife divenuto Imperadore : Gli avrei, rifpofe , tenuto dietro fecondo il mio (olito, ed avrei taciuto. In quella occalìone (a) (a) Plinìtu Cecina Peto, già ltato Confole, che avea Ipofato il partito di^lT^f'3' Furio Camillo, fu prefo e condotto a Roma in una nave. Arria fu a moglie , donna di petto virile rigettata da quella nave, gli tenne dietro in una barchetta ; ed arrivata a Roma , ricorfe a MeiTalina, per raccomandarlele . Avendo trovata con lei Giunia Moglie del luddetto Furio Camillo , la rimproverò , perchè tuttavia viveife dopo la morte del marito. Avrebbe potuto Arria , mercè del favore di Meifalina, non folamente vivere , ma anche fperar buon trattamento; pure s’ incapricciò tanto di non voler fopravvivere al Marito , che dopo aver veduta difperata la di lui caufa , prefe un pugnale, li tratiife , e poi diede il ferro medeii-mo al Marito , acciocché facelfe altrettanto. Quell’atto d’ Arria vien efaltato colle trombe da Plinio il giovane in una delle fue Epiilole , e da Dione , fecondo la falfa idea , che aveano i Romani di quel tempo della Gloria, quali che polfa elfere conforme alla retta ragione 1’ uccidere un innocente , e non ila più gtoriofa quella Fortezza, che sa fofferir le maggiori calamità. Non li può fallare credendo, che dopo la morte di Furio Camillo, folfe inviato al governo della Dalmazia , o ila dell' Illirico , Lucio Ottone Padre di Ottone pofcia Imperadore, di cui parla Suetonio(£). Fu egli (b) Sueton. sìrigorofo, che fece tagliar la teita ad alcuni lemphci foldati, i inOthom quali pentiti d’avere aderito ad effo Camillo, di lor propria au- cap' '* torità , e contro 1’ ordine , aveano uccifo i loro Ufiziah, come autori di quella fedizione , lenza far egli cafo , fe difpiaceva a Claudio , da cui erano anche Itati promoifi alcuni di que’ foldati a poito maggiore. Ne acquiltò gloria preifo i Romani , ina perde molto della buona grazia di Claudio, con ricuperarla nondimeno da lì a poco , per aver lcoperto e rivelato il dileguo formato da un Cavaliere di uccidere elio Imperadore , Anno