Innm^'iizo XI. I*17(V 1*189. Capitolo IV. anticoncordatarie della corte di Roma, passate e future; vengono qui nominate specialmente quelle concernenti Charonuc, Pamiers e Tolosa. Inoltre aU'asscmblea viene assegnato il compito di mantenere la giurisdizione dei prelati nello stato stabilito dal Concordato; per le appellazioni a Roma il pontefice doveva destinare dei commissari in Francia stessa perché decidessero. In gene-mie i deputati dovevano mantenere con «»uni mezzo opportuno le libertà gallicane.1 Tutto quanto l’assemblea facesse a tale sco|m>, anche senza autorizzazione apposita, sarebbe stato approvato dal re. Questa istruzione venne elaborata, sotto la presidenza dell’ar ci vescovo di Parigi, da una commissione nominata dalla • Piccola Assemblea », e fu inviata agli arcivescovi come opera di questa commissione medesima. In apparenza, pertanto, il documento proveniva totalmente da parte ecclesiastica. Per mantenere l’apparenza, ne venne cancellata su domanda «lei Colbert ogni rnen zione, capace di rivelare un'influenza da parte del governo; in realtà, però, l'istruzione era stata sottoposta al re ed approvata da lui.* Conforma al precetto reale gli arcivescovi ora convocarono le loro assemblee provinciali. L’arcivescovo ili Rcims, Le Tellier, urtò subito nella sua in una difficoltà. La • Piccola Assemblea > aveva stabilito anche, nel quarto punto delle sue conclusioni, che nelle assemblee provinciali solo i vescovi avrebbero avuto voto deliberativo, i semplici preti solo consultivo. Il clero inferiore, convocato dall’arcivescovo di Reims a Senti*, sollevò protesta contro tale disposizione. Ma la sua voce venne soffocata; Luigi XIV approvò quest'atto di violenza e ne fei-e dar»» subito notizia a tutti i vescovi, affinché gli avvenimenti di Senlis non si ripetessero altrove;* il re, cioè, temeva opposizione contro il suo procedere «lai preti ordinari, e cosi anche dai religiosi, che non furono interrogati affatto. Il governo non rifuggi anche da altri atti di arbitrio. Il Colbert scrisse all’arcivescovo di Rouen di desiderare quale deputato il vescovo di Lisieux, che infatti fu eletto. Poiché una disgrazia impedi all'eletto di comparire, il re dispensò senz’altro da una nuova elezione, e sostimi di autorità propria la persona impedita col vescovo di Avranches.* Dappertutto venne esercitata pressione sulle elezioni. Lo sltandito vicario generale di Pamiers, ferie, dal suo nascondiglio accennò al fatto in due proteste, senza pero ottener nulla. Il Cardinal Grimaldi, arcivescovo di 1 ttfcux. toc. rii. in. * 1-rllrt» 4«*t i «tri 16 giugno ISSI, ivi liS*.; « S* VUfrxir arasi «Mio», qu ii m> fallali p** .(o il putì two «Ir m pari qai dtinauùl b» ai Mèfw* «|ai dmrrot liwlm «Un* la dite ***rmhW ». * tri taa * Ivi |)9i».