7« I intorbino xf. 1876-1«89. Capitolo II. |H>r il fatto, che té sue esortazioni ad avviare buone relazioni col- I ini|M-nttore non «mino ascoltate colà volentieri. Non iti voleva comprendere eh’egli doveva ¡»gin« così per incarico del papa, e non si poteva acconciare in tutto ul partito dominante come erano costretti a farlo quelli che volevano godere il favore del re. Anche la conferenza per l'alleanza con Monca gli era stata rimessa di più di un mese, «ebbene per il resto egli avesse accesso al re ogni •et I intana ed anche più s|M‘ss». In questa politica ungherese austrofolta «li Sohieski stava l'ini-pedimcnto principale ad un'alleanza coll’imperatore Leopoldo. L’ini|>crntore era pronto in linea di massima, dopo la conclusione «Iella pace di Niutcgn, a stringere allcanzu colla Polonia e con Mt>sca e ciò pm'isameute per ragiono dell'Ungheria, la cui liberazione «lalla «laminazione turca egli riconosceva chiaramente essere la questione vitale |H>r l'Austria a«l oriente.1 Ma l'appoggio dei riltelli unghcn*si da parte «Iella Francia e «Iella Polonia prestava appunto c«dà l'appoggio più forte agl’interessi turchi. Tutto il garbuglio della situazione si ris|iec«hiu nella lettera «lindta «lai nunzio di Viemu» in data 4 settembre lt»7H al cariliual segretari«! di stato.* Egli e il Martelli, scrive il Hu«mvisi, lavoravano ininterrottamente a«l eliminar«' le tensioui fra l'imperatore e lu famiglia reale di Pidonia. Ma, |M>ichè«la parte |Mila«'«-a i fatti non corrispomlevano alle panile, «»gli non saj»eva. se indl'intimo rimpen»t«in* si fidasse «l«*i Polacchi. L'inten*sse statale consigliava all'imperaton* l'alleanza. ma la «lifll-denza impettita, ch'essa venisse ad effetto. Il grande malanno era l'aiuto polncc«» all'l nuhena. <1 S«ibi«*ski e t'asimira si erano \ ciiduti «lei tutto alla Francia, o mancavano «li autorità nel paese. Nell'ultimo cas«> la lori» tlclnde amicizia non «lava fondamento sufll-cicute per un'alleaiuui. Il contegno «lei re di l'olouia, eh«* anche nel Noni appoggiava la |Mditica svedese antit«>desca,’ affliggeva Innocenzo XI. Ricono* scendo, che le condizioni «lei momento non permettevano una lega «leU’iuiperalore con Giovanni III. i suoi sforzi furono «tiretti ad evitar«* almeno la rottura a|>eiia fra i «lue ed a prejmrare un'alleanza futura. Il nunzio «li Varsavia fu in«'aricato «li adoperarsi amichevolmente, ma qualche volta altre»! ct>n serie rimostranze, perchè il contegno «Iella «-«irte |«ola«'ca ■vmm> almeno «**leh«imientc il carattere «lei buon vicinato. Il carattere tenario «ni onesto «lei* rinn»en»t«»re renderebbe la cosa noti «titillile al re. IM resto il * ti? U nrUsfcMtr dri Iluonnu al fi Ho in data SI nutmhr 1*77, ir» ao». ». i. * IIojvsi I 4s| •. Aurata piti v| il culmine, l*««q>oldo ri* chiese alla tine una pnit«**ta p«iiilitlcia formale alla corte «li Varsavia. Innocenzo XI avrebbe preferito limitarsi alle ritnoalraitzc «lei nunzio, |M‘rchè temeva, che altrimenti il Sot»i«*aki pot«*sse metter «la lunula ogni ritegno, mentre i Fran«*e«i. che t'erto avreblient avuto visione della lettera pontificia, avrebbero potuto accusare la Santa Sede di parzialità, ailducemlo le intese deirim|>en»tnre con principi protestanti. la» loro lagnanza, scrive il canlinal segretario ili slato, non sarchile giustiticata. Ma Siia Santità sa benissimo che la psicosi di guerra* vede ombre anche là. d«»ve non ve ne sono affai lo.' L'ini|N*ratore Leopoldo accolse con gran malcontento le obbiezioni poniitlcie conin> un passo ufficiale alla corte (|j Varsavia, la» condotta della Polonia rispetto aUTngberia, affermo egli al nunzio Ituonvisi, equi' ale nel fatto ad un appoggio dei Turchi, la» sua pn>* pria lega con i protestanti era intere assai «liversa dalle alleanze «lei re «li Francia. Hgli si era unito ron quelli per difesa, mentre l'alkunza «lidia Francia odi'Inghilterra e la Svezia aveva servilo ad attaccan-, p«*r gettar l'Europa nella rovina. K in Olanda la condizione dei cattolici era pur migliore, che in Inghilterra e in Svezia. Se il papa seguitava ad aver tanto nguanlo per la Pranria, si Unirebbe |>er ¡»gare troppo cara la sua mediazione a Niniega, ove «lei reato la Francia si trovava già ad avere l'Inghilterra dalla |»arte »uà. Il Ituonvisi aggiungeva, che l'imperatore era profonda* niènte urtato ed aveva studiato con previsione la risposta, la» sua con«'lusione. pero, era stata: s Tuttavia io mi sottometto al voto* 1 Hi. U libo al Uartrili in da «a 9 frauis » «k •oTvmbr* 14" c ISollalnr • t» aarMnbf* ItìTS. in Ito**»« t 4JO. «4«. 4SS. 4*1 il Martrlìl al XatrtmOli Ui data 31 imum 1*7*. rlr ivi 4iJ La Mtara |mmA dal Sotdmfci al IhHhan». ’«ti Archivio di Parici d**li Altari Esteri, Vai. &•. a. 2» .jn, /*w. v 41»i. * « «ho • BmiM in data « no«»»In» » |» dinmbt* 1*77. io Borasi I 44A 44«. * • Ir gelmé» «li ♦. * (ìbu «Mdlr m» Irti«** • Baoavist »4 a Uartriti drl IO l^tio 1*77. Ilootitni a UW. U A afona IS77. in Santi t 4JT ». 441 *.