Scoperta dell» rormpondr-naa Vitrjr Morctdin 1(13 (HÌI prezioso negli agenti «1*1 Brandeburgo. Già nell'estate ilei I il Grande Elettore avera inviato emiitsari nella Polonia ¡ter sminare zizzania in vinta della dieta prossima e procumrM iMlerenti. Il nunzio Pallavicini scorgeva nell» separazione del Brandeburgo dalla Francia adilirìttura una paralisi dcll'uzion«-francese, giacché allora mancherebbe alla Praueia lo strumento adatto per la sua politica polaeea, cesellilo i partigiani dell*Elettore «juelli che mostravano più decisione, coraggio e sfacciataggine. A prescindere totalmente dal mutato segreto di Federico Guglielmo con Luigi XIV, recitazione in Berlino, secoiidochc il l'allavieini annunziava a Koma, era da ascrivere in buona parte alla notizia, ohe la Svezia volesse inviare in Polouia un negoziatore per la conclusione di una lep». Ke Giovanni avere infatti »ollecitato personalmente l'invio di un negoziatore svede*e. Ma l’Elettore considererebbe in ogni caso una lega polacco-*vede*«* come diretta contri» di lui e tenterebbe perciò il dissolvimento della dieta. Egli, il nunzio, aveva richiamato l'attenzione di Hohieski ani pericolo. In conseguenza il re aveva fallo in modo, che rinviato svedese non arrivasse nè prima della dieta, nè durante e*«».' Il capo del partito francese in Polonia era il («rati tesoriere Morst-ein.* Ma, per sciagura sua e dei suoi amici, al principio di febbraio, Tarmilo di tre corrieri bnuideburghcai in prossimità di Varsavia aveva dato nelle mani di Sobieski una corrispondenza gravissima per il Morstein e il Vitry. Hisullava da essa, che il Morstein fra l’altro si era impegnato per denaro a procurare || fallimento della «lieta. Esisteva addirittura ii piano di far re di Polonia al posto di Hobéeakl un principe franeese oppure lablo nowski, e Morstein era «tato in rapporti con qumti tonta!ivi. Più morto che vivo, egli fu posto di fronte ai documenti »eqneutrali II Sohieski votava subilo infliggergli una pena *everi*aima. Per fortuna riusci al nunzio pontifìcio, se anche solo dopo eaortaziont ripetute, «l'impedire la eoa» e di trarre in lungo il procedimento giudiziario. Anche il Buonvtsi in Vienna, a mi il Moratein «i titnl» più tardi nella sua distretta, non gli rispose con un rifiuto: che que sti aiutasse la conclusione della lega e fare*«* la sua parte per evitare un diasolvimento della diciate allora egli farebbe per lui le raccomandazioni rie lutate. Il Buon visi aggiunse all’informazione da lui «lata a Roma, che era bene, che U Pallavicini e lui atewsero aiutalo il Morstein. Altrimenti un uomo rieco e intelligente, ri* 1 Pallavfcaai s libo. 1*11 alw». * * J» 4*nsabe> IMS. la Booti Ili MS. ÌU*h SS»'*.. iU li ItUow l«U, la niLftmoM. fu««*» mad di» rràucU Kmn* I 71. *1r laoltr* la iHwM»