30-1 Innocenzo XI. 167d-1089. Capitolo VI. eh« ili un discorso piuttosto lungo espresse il suo stupore, cho non fosse stato tenuto nessun conto ilo! desiderio del suo re, qu*sto « monarca il più grande del mondo », il quale aveva fatto tanto per la conversione dei calvinisti.1 11 candidato, per cui Luigi XIV, insieme con Giovanni Sohieski, spendeva da anni tutte le arti «Iella sua diplomazia, era Toussaint de Forbin Janson, inviato francese per lungo tempo in Polonia.* Nort sgomentato dall’insuccesso, il re di Francia foce lavorare negli anni seguenti con tutti i mezzi per il Forbin. Sebbene anche il re di Polonia perorasse con grandissimo calore per lui, il papa stette completamente sulla negativa.* Allorché il governo frane* «» nell'autunno 1683 divenne sempre più insistente, Innocenzo fece notare energicamente per mozzo del suo nunzio «li Parigi, che la nomina «lei cardinali spettava unicamente al papa, il quale ne do-veva render conto a Di«». Di fronte all’intercessione polacca f«x»* valere, che i sovrani potevano raccomandare solo candidati del l«»ro paese.4 Dopo la promozione «li settembre erano rimanti liberi dieci posti, ma il papa non mostrò la più piccola inclinazione a provvedervi.* («li anni passavano, e la nuova nomina cardinalizia si atton deva invano. Si cercavano i motivi por spiegare un simile indugio. Molti ritenevano, che il papa f«»sse contrari» a farla, perchè mirasse a render più breve il prossimo conclave diminuendo il siterò Collegio.* * Ti»t» del diacono in • Acta con»ini.. I«k*. cit. Or. Miciurn III Ilo. * Vedi ItCRTliiKR I li«). «12; Mli lUUtì III 94 m. * Vedi Mieti Al! » III 111 m. * * Intorno allo intani* fattole dal Ito por la promossone N. S" ri»pond*' che »i raccomanderà a I>io che l'Upiri a farla, quando sarà maggior »erriti** •un e della Sede Apoat., e ohe la promosione già fatta non fu intiera. Che i pnnoipi raccomandano o non nominano al cardinalato e devono farlo di taf getti debiti e de' pili meritevoli de* loro regni e d'intiera «odufattione do! Papa, il quale è lonulo a rentier oonlo al *ig. Pio doll oletione de' «nggrtti ohe da lui ai promuovono. Che i principi devono raccomandare M<«Hti do' auoi rrgni e nazionali, perrhè quo»ti posano >MÌ*tr(T a' Sommi Pontefici con »ioure «* veridiche informa turni por le occorrerne de" medesimi recti» p proteggere appronto i re gl'intere»«! della Sede A|mm|. « l'immunità della Chic»*. K che. quando la Sia Sua inclini a »odUfare il Ile di Polonia, «limerà di n«n (•oterlo fare »e non di »oggetto Polacco per le ragioni e consideratemi accennate dì «opra e »iugularmente secondo l'intentione del concilio di Trento, che vuole che »iauo a»*onti al cardinalato »oggetti di latte le nasioni. A tutto qitrwto S. S*a aggiungo. V. S. 111. a**ecari 8. 'I*4 che non «i è data licenza alcuna al N ansio di Polonia di procurare di o»*er raccomandato da quel Re. e ohe ciò che può wwr «lato detto in questo genero, non ha fondamento di •orto alcuna ole. Al Ranussi in «lata 2» »ettembre l«M3. .V