si approfondi«*« Io «cn>xio fra Iniioeenio XI e il re «li Francia. 193 non conosceva mira più ulta ohe la gloria del suo re, voleva raggiungere i suoi scopi coll« intimidazioni e le minacele e non era schifiltoso nella scelta dei suoi mezzi. Per giunta il Croissy aveva un carattere assai appassionato e violento; anche la più piccola contraddizione da parte degli inviati stranieri lo eccitava, (limo* dochè le relazioni con lui riuscivano assai difficili. Nelle trattative «i serviva volentieri di macchinazioni scaltri», e nelle risposi«* era impreciso; gl'inviati perciò non saj>evano mai esattamente qual costrutto ricavare dalle sue dichiarazioni.1 Il cambiamento di persomi nel ministero si fece presto sentire penosamente anche nelle riduzioni colla Santa 8e«lo. II Croissy negò al Lauri la mano nel primo ricevimento degli inviati, col pretesto «-he ciò spettava s«do ai rappresentanti veri e propri di sovrani.* Nè la sua condotta si modificò anche dopo che il Lauri fu accreditato formalmente come interminato.* I^e lettere del Lauri per lungo tempo sono pieno della questione sulla stretta «li mano, tanto che il 12 luglio 16X0 egli venne ammonii«« da Roma a lasciar stare questo punto, come un fatto «*ompiuto, e u rivolgere la sua attenzione alla questione più imp«>rtunt« del diritto di regalia.4 Negli ambienti romani si notava uno screzio crescente fra Innocenzo XI e Luigi XIV, senza giungere tuttavia alla vera radice. AII«»rrhè il cardinal Pio richiese informazioni in premito al cardinal Cibo, gli si addussero tutta una serie di motivi, che !*erò non toccavam» il punto centrali* «lei ... V. 6. da»« Miw» »» *H*#-In» W» Ira de U mi Iwlunl U rifai* • (l»l Iti *.|* * Il raidmale Pio aU iaiprralafo t*opMo I te