Innocenzo XI. 1076-168V. t'uj,itolo II. dotto alla disperazione, potrebbe fare gravi danni.1 Il decorso e l’esito della dieta dovevano mostrare, come il nunzio giudicasse giunto. Sotto l'impressione delle rivelazioni apportate dalla scoperta della corrispondenza del Vitry e del Morstein, la dieta accolse all'unanimità la proposta della conclusione dell'alleanza eoll’im-penitore. Una deputazione di 38 membri, 5 vescovi, 5 senatori e •_’H nunzi delle diete 1erure coll'inviato imperiale. Nelle prime sedute, dal liti febbraio al 10 marzo,* ci si rese conto dell’intensione della corte viennese. Leopoldo voleva stipulare nella sua qualità di re di Boemia e arciduca dei suoi paesi ereditari e mettere in campo tiO.OOO uomini. L’accessione dell’impero alla lega e la sistemazione preventiva «lei punti di controversia politica colla Francia erano desiderabili, ma non dovevano ritardare la conclusione dell'alleanza, perchè il tempo stringeva. La Polonia doveva riguadagnare coll’alleanza ciò che aveva perduto con » Turchi. Di un’operazione di guerra in comune si sarebbe trattato solo nel caso, che tutte le forze nemiche si dirigessero contro uno dei due stati «la solo. Si dovevano richiedere jmt l'alleanza la protezione e la garanzia del collegio cardinalizio e del pontefice, 11 nunzio Pai lavicini, per verità, fece notare, che il riguardo dovuto anche alle altre nazioni dal pontefice, quale padre comune di tutta la cristianità, poteva suscitare difficoltà a questa domanda, ove non si trovassero precedenti. Per mediazione del Pallavicini l’inviato imperiale conte Waldstein si lasciò anche indurre ad accordare hi restituzione dell'istrumento, che i Polacchi avevano dovuto rilasciare all'imperatore nella guerra svedese, e il quale imponeva loro il pagamento di piü di due milioni di fiorini e li obbligava a non elegger mai un re sgradito all'imperatore. Inoltro l'imperatore doveva anticipan* 200.000 talleri imperiali per gli armamenti polacchi, alla cui parziale copertura avreblte potuto servire la metà dei sussidi inviati finora a Vienna dal papa. Durante queste trattative giunse la notizia deU'apprnssimami degli inviati moscoviti. Kra prevedibile, che gli avversari dell'alleanza avrebbero domandato l'inclusione di Mosca nella lega, allo scopo di tram» «»si in lungo le trattative o di farle addirittura fallire. Questo pericolo fu prevenuto dal Pallavicini proponendo l'inclusione neil'istrumento della lega di una clausola, |»er la quale anche * Ku>rr ITO c Dt lltv&t. Vili «7 6». «-rondo la ttiasmae del l ontanai di’! 3 aprile IMI. tir l'allaVKini a Cibo, il 24 mar«» Itti alla erlaalone * a«Q(iant» un «trailo dell» letteti- nequealrale dell'infialo flunar a Var-«avia. vr.li .Irla /V VI ««*.)• Huonr». » t‘,ho. il 7 e 21 manto 1**0. in IWaxi 111 AIR a.. «20. * vo.ndn 1« n-lajdi iiannatara negli -Irte Pd. VI 4« M « in Bojt\i III «41 *4S. TU» 21 23. La ima »eduta fW» laofto U A nano