it Innocnuo XI. !<>7ii 1 listi. Capitolo II. eh»* iu Un«» generale I» par«* non i* stata fatta a Nimega; essa fu piuttosto il risultato della debolezza della Spagna e della volontà conquistiti rii-e •• abilità diplomatica di Luigi XIV, a cui riuscì «li sozzare la coalizione e d'impedire un intervento militare dell'Inghilterra, facendo giocare scaltramente l'un contro l’altro il re ed il parlamento inglesi. Innocenzo XI ha fatto quattro volte il tentativo di agire hu Luigi XIV in senso conciliativo, pei mezzo di Brevi1 e del cardituile Bouillou di Parigi. Questi fu incaricato di dire al re, che la guerra in corso non poteva procacciargli nessuna vittoria tanto splendida da potersi paragonare colla gloria di aver rùlato la pace alla cristianità e di aver risparmiato il sangue cristiano per grandi trionfi nelle terre degli infedeli.* Il papa si sforzo altre.Vi, mediante trattative personali coll'amhasciatore frames«* in Itonui e |ter mezzo del nunzio Varese in Parigi, di ottenere per il duca di l.oreua il possesso del suo paese,* per la Spagna una pace piti favorevole e, corris|>ondcntcmente alla mediazione ingle«e del gennaio IU78,* la restituzione di Tournai, Condé e Valenciennes.* Ma Luigi XIV si mostrò intrattabile. Allorché nell'affan« deH’im-prigiotiamento del francofilo Wilhelm Kgon von Fftrslenberg la corte di Vienna suggerì al papa la proposta, che Leo|>oldo «l«*sse il prigioniero nelle mani d’Innocenzo XI. il quale poi intercedc-rebbe |mt lui la libertà, a Parigi si respinse anche quanto espediente per tutelar«' la dignità imperiale.* Il 10 agosto IU78 venne *ott«i*crìtta la |MbC6 fra gli Stati itane-ridi e la Francia, il 12 ««•ttciiil.ro la Spagna dovette adattarsi alle condizioni di Luigi XIV. Si trattava on» di vedere, se l'imperatore avrebbe continuato la guerra o concluso anch'egli la |u»ce. Tw«i al uunzio Kuonvisi di persuaderlo alla pace. Personalmente, il Kunuvisi era partigiano ristduto «lcU'equilibrio europeo. Non si devono lasciare alla Francia, scrive egli al principio delle trai tali ve di pace nel febbraio 1677 al Cibo, tutte k> sue conquiste, «-he l'hanno fatta l'arbitra di Kun>pa, a scapito anche della ('uria.* Il nunzio «li Vienna si pronuncia |**r ima forte Fiandra in mano spognuolo. * IO febbraio. ì» ipnk, IT noumbiv 16??. in BtiiUlU I 44. Ni, Ila t * 13 ftrmuon 167*. 1*1 49» * Cibo t B«ril»n)U II |«7*. »»TiUr^iu » libo. Is (imna IS7S. ■ Vamr 31 glnaM; tluohHm » IWrtUn)M. 28 Irbbnio IO. » libo & uno, * »ho ■ IlaontriM. 3A man» • I* aprii«- I«*». in IIojasi I »*. 141. Mi. 44». 4<>S. 403. n I. 4<*4 II Ilrrrr. «li rui parta il libo orli* Irltrn al Rtonrw. I" aprilo I«?». in Rurtntft* I 34» a. * Or. Kmrr. AmtI **• * Vtnw a libo. 7 t»bbfa*o 147*. libo a KrUlai. 21 nano l*T». MHtiai a libo. 39 aprtk> 167*. in Boitirl I 33». 324».. Ut » * PUMn III 4U * linoni tv Orti» Manw al libo litiche d'Ituiocenzo XI.* la» sua |Militica era dominata unicamente dal pensiero della difesa contro i Turchi e d«*i vantaggi veri o presunti alla Chiesa cattolica. Se. pensava ««gli allora, non ci *i fosse opposti ai sucoossi delle armi frane*’*!, la religione cattolica avrebln« potuto esser ristabilita in Olanda e forse anche in Inghilterra. Cosi, invece, l'imperatore aveva difeso por mezzo della coalizione l'olanda contro un sovrano, le cui \ittori«* significano conquiste iter la religione. Lini ponti oro può avere agito nell'interesse pio.* Adesso il |>apa in ogui caso, voleva la ihk-s a tutti i costi. Se noti si poteva ottener«« una pace generai«*, i nunzi dovevano |*«r l'appunto favorir«« quant'ora |iossihde le pratiche di paci s««parate.* Sel'im-l>erati«-a, impostogli |»er il Itene generale dalla volontà di Dio, che gli vien fatta no»rere dal »uo Vicario.* In <|ii«*st«> senso lavoro il nunzio a Vienna Egli to«-e preacute oU'imperatore, quanta cura e danaro gli «hisIoam* in Orridente il mantenimento anche «li una »«»La piazza, e ebe ingomma il conline verso la Francia non si poteva più cambiar moli««. Invnf in Ungheria ««gli ]>oteva guerreggiare ron molli meno »a« nftei n con molta più gloria, osai«-urare Vienna e«l allargare i «fintini del *uo impero. Tanto più Leopoldo doveva rivolgenti a i|untj »copi, in quanto il residente inip««riale a ('«Mtonlmopoli scriveva, ibr i Turchi preparavano un attorco aH'Aastria.* Le difficoltà, tuttavia, «irono grandi. Si volevano salvare Freiburg e Philipp»l>urg e non lanciare ' N*Ua tu* JVnwn* (non datala) in Tu»l. I 194 SUA * Il Fa«K«ó| <23! rimanda bnai. e ra* |odir«*ifnr m»U Mia fuou nrtla n. I. alla u— rruiw ddt inrOI» >«na»o alla rari«- Ituprrtai». P—I ■ nien <’oo Ianni. grtla «na wlilSn» SnaW M ISSA b» la ramwr-T«stear dWI M|iulibtw> tra principi (brMOb * la tranum» do' popoli mmo • «ardisi del Papato •. na la tra»» * M IMi. « il tMiaiial datriu ntlo co« "•no allnbsirr al papa la ana popti raoriHtlaa i pntMarW ilpndwi* la •da» di bri. * Cibo a llmnS. 33 Instto 1*7*. in Baiasi I iS7 * Cibo a lhriÌMi|«a. ilf» Storno 1*7». a ttnoavM 21 giagno r 12 tacito, M 1444, 1M*, IM* * Cibo a RnonrtM. 13 tiglio 1*7*. ivi lìti. * * Bnonrta» a Ubo. 13 ffnsgno 1*7*. A re 1« i * i • «»litio pò«. 1111 c i o . Urrmmmt* IM f. 2** 2*7.