La condanna delle 31 proposizioni. 411 condannò espressamente solo 31 delle 96 proposizioni già inorimi-ri ite sotto Innocenzo XI; ma dichiarò, ohe il suo silenzio in questo rispetto non significava ancora approvazione. Le prime 15 di queste proposizioni riguardano dottrine della cerehia d’idee di Giansenio, che gli amici di questo, nonostante la condanna delle cinque proposizioni da parte d’Innocenzo X, pensavano ancora di poter salvare. Seguono poi otto proposizioni dirette contro il libro di Arnauld sulla comunione frequente; sono così rigettate le dottrine sul ricevimento dei sacramenti della Penitenza e dell’Euca-rt stia, che sono il fondamento del libro dell’Arnauld, senza («servi aderite espressamente, come pure dottrine affini sulla Penitenza e la Confessione. All’Arnauld, che aveva sostenuto esser falsa la Bolla di Urbano Vili contro il libro di Giansenio, mira anche l’ultima delle 31 proposizioni, affermante che la Bolla i> perfettamente autentica; le due precedenti condannano attacchi gallicani all’infallibilità pontificia ed esagerazioni nell’alta valutazione di 8. Agostino. Le cinque tesi rimanenti (nr. 24-28) riguardano il culto di Maria e delle immagini e l’intenzione necessaria per somministrare i sacramenti. Una delle proposizioni condannate (n. 3) è in relazione eolia disputa sul probabilismo; viene dichiarato falso, che non si possa seguire un’opinione verosimile, neppure se ha il più alto -'rado di verosimiglianza.1 La condanna delle 31 proposizioni fu naturalmente im duro colpo per i giansenisti. Essi cercarono di pararlo, presentando la «■ondanna come equivoca o sostenendo ch’era estorta e colpiva soltanto proposizioni, elio nessuno aveva insegnato.* Ma si «* in grado d'indicare con precisione i nomi dei teologi, cui debbonsi ascrivere le singole proposizioni. Lo Gerl*eron qualificò il decreto di condanna come una ignominia per il 8. Ufficio e una vergogna per il pontificato di Alessandro Vili. Il Du Vaueel scrisse al Quesnel dopo la morte di Alessandro di non essersi potuto risolvere ad andare ai funerali del papa; Quesnel non essere l’unico a riguardare il morto come scomunicato.* L’Arnauld espresse pure il suo astio, ma lo motivò col nepotismo di Alessandro.* giovedì « in Piazza di 8. Lorenzo in I.ocina per fé»»* di «letto Santo fu abbruciato artificiosamente Diogiw dentro la botte, alludendo alla pena meritata dall’inventore del peccato filosofico, contro dei quale in breve uscirà rigoroso decreto .. Biblioteca Vittorio Emanuele di Koma. Cfr. Bernini IV 728 s. * La proposizione viene attribuita al teologo lo vanirlo. Giovanni Sinnich; «fi. Fr. IJeixisqer. J. Sinmich, D