Ambasciata siamele a Roma nel 1688. 341 L’Accademia di S. Tommaso dei domenicani a Manilla fu eretta tì k Innocenzo XI in Università; una simile ebbe puro il Guatemala.1 iil’interesse delle missioni il papa si mise in rapporto epistolare < il re del Congo, collo Scià di Persia * e coi sovrani del Toncliino •« del Siam.3 Fu grande la sua gioia, allorché nel dicembro 1688 < "inparve in Roma un’ambasciata siamese; alla testa di essa era il gesuita Guy Tachard, accompagnato da tre mandarini. Essi ■ libero udienza il 23 dicembre. Alcuni giorni più tardi il Tachard resentò al papa i catechisti cattolici venuti con lui dal Tonchino. I forestieri furono trattati con gentilezza grandissima; furono aostrate loro le chiese principali e li si fece partecipare alle seleniti ecclesiastiche, per stimolare il loro entusiasmo por la Chiesa. Alla partenza ebbero ricchi doni: al re fu destinata una medaglia doma di brillanti ed un canocchiale; per il primo ministro del r<*, in greco-cattolico, il papa aveva scelto una Madonna di Carli» baratta.4 Nella lettera di risposta, che il Tachard fu destinato a ■'urtare al sovrano del Siam, il papa ringraziava per la protezione die missioni, od assicurava di voler pregare ferventemente, afllnchè U solo, che non conosce tramonto, spanda su lui i suoi raggi ® gl' mostri la via della vita ». * Nel 1681 Innocenzo XI ebbe la gioia, che gli abitanti dell'isola di Patmos rinunziarono allo scisma.* Nello stesso anno il patriarca scismatico Giovanni di Alessandria era stato invitato dal papa a tornare alla Chiesa romana. Egli accettò questo invito, come pure il patriarca caldeo Giuseppe, quello siriaco Ignazio di Antiochia e il metropolita greco Eutimio di Tiro e Sidone. Il papa inviò loro lettere di elogio.7 Egli intervenne molto energicamente a prò dei francescani, che custodivano in Gerusalemme il Santo Sepolcro,Snelle tribolazioni loro procurate dagli scismatici, volgendosi a tutte le Potonze, che avevano rappresentanti diplomatici a Costantinopoli.* Un tentativo, fatto nel 1683 da Innocenzo XI, di estirpare il commercio degli schiavi negri sulla costa dell’Angola, non ebbe disgraziatamente alcun successo.* 1 BuU. XIX 769*. * Vedi Bertiukk II 57, 113, 191. * Vedi ivi I 42. 290. 295. 335. 337; II 57«.. 113. .191. * Vedi lyfU'rn ucrilla da Roma i* cui «