402 Alessandro Vili. 1089-1091. Capitolo I. piedi anche gli articoli gallicani del 1682, non v’era dubbio. A! tempo stesso cercò dissolvere la Grande Alleanza eccitando la di »cordia tra l’imperatore ed i suoi alleati protestanti. Già poco dopo l’elezione di Alessandro Vili egli tentò di far servire a questo scop il capo supremo della Chiesa. Volle far credere al papa, che nell. grande lotta fra lui e la Grande Alleanza si trattava di una veni « guerra di religione », condotta dalla casa d’Austria in lega con principi protestanti contro il « figlio primogenito », della Chiesa ■■ l’espulso re cattolico d’Inghilterra.1 Ma il papa penetrò le inten zioni del potente della Senna; egli vide assai bene, a che mira* la domanda di lui, che il papa facesse da mediatore, «a protv zinne della fede cattolica », per un armistizio con l’imperatore, <■ dapprincipio non accedette a questo desiderio. Anche la maggioranza dei cardinali contraddisse l’opinione francese, che si trattasse di una guerra di religione, ma tuttavia propugnò la mediazioni' per un armistizio, a patto che la Francia restituisse tutte le sin* conquiste.* L’8 luglio 1690 il papa inviò dei Brevi con esortazioni alla pace ad ambo le parti,* sebbene prevedesse che alla sua parola non sarebbe stato dato nessun ascolto. In un’allocuzione ai cardinali egli pose il quesito: «Come dobbiamo condurci! Ogni Corona ha i suoi motivi speciali, che rimangono fuori del terreno, su cui la Chiesa può avere azione. All’incontro, io non riesco a vedere, data la forza di ogni parte, che l’una o l’altra di esse senta la ne eessità di una conclusione della pace. Io levo i miei occhi e le mie mani al cielo, prendo ora questa, ora quella decisione, e appena presala, non riesco però a vedere, come io possa eseguirla; gli ostacoli si erigono giganteschi innanzi a me. La Francia non vuol cedere in nulla; essa pone la sua speranza nella guerra, e protrae ogni soddisfazione ad altri fin dopo la pace. L'imperatore e la Spagna avrebbero dovuto soccombere, se non avessero fatto ricorso alla lega. E sebbene la lega colle potenze protestanti porti con sò molti svantaggi, essa è però un male necessario, che quelle potenze hanno dovuto accettare di fronte ai pericoli molteplici ed inaspettati ».* Nelle trattative sempre rinnovate per il ritiro degli articoli gallicani del 1682 il papa, nonostante l’opposizione dei Francesi in proposito, insistette nel voler prima consultare i cardinali. Dopoché questi ebbero respinto un progetto di Luigi XIV, se ne concordò lilialmente nel luglio uno, di cui ambedue le parti furono sod- 1 Ivi 161 s. * Vedi Stlvtcs III 62: Klopp V 14 BiscnorrsiiArsEX 159. * Tento dei • Brevi all'imperatore ed ai re di Francia e Spagna in Hrrria, Archivio segreto pontificio. Cfr. anche * Acta conni*!. B i -blioteca Vaticana. * Vedi Ki.opp V 16.