G. d’Orange assume il governo del regno d’Inghilterra. 373 dell’anno precedente, che sospendeva tutte le leggi penali in materia ecclesiastica. Al tempo stesso egli comandò, che tutti gli ecclesiastici anglicani l’annunziassero dal pulpito il 20 maggio. Allora sette vescovi, con alla testa il primate Sancroft, arcivescovo di Oantorbery, dichiararono di non poter eseguire il comando, perchè la dichiarazione reale era una derivazione di quel potere di dispensa, thè il parlamento aveva dichiarato illegale. Essendo essi rimasti fermi in questo proposito, Giacomo sebbene sconsigliato dal Petre e dal Sunderland, fece procedere dalla giustizia penale contro di loro. Londra fu presa da una agitsizione che da molto tempo non aveva la simile. Essa si accrebbe durante il processo, che finì colla .^soluzione dei vescovi e una grave sconfitta del re; adesso anche i non conformisti (Dissenters), che Giacomo aveva guadagnato per breve tempo colla sua dichiarazione d’indulgenza, passarono dalla parte dei suoi avversari.1 L’infelice monarca si pentì troppo tardi di non aver colto l’occasione della nascita di un erede al trono avvenuta il 1° luglio 1688 per dare una amnistia.* La casa Stuart »•ra allora già perduta. Il giorno dopo l’assoluzione dei vescovi sette Grandi inglesi, Whigs e Tories uniti, inviarono a Guglielmo d'Orange, il genero protestante di Giacomo e marito della sua figlia protestante Maria, finora erede presuntiva, l’invito a venire e ad assumere il governo del regno, affermando che diciannove ventesimi della popolazione erano scontenti e desideravano un cambiamento.* Giacomo II tentò inutilmente all’ultim’ora di scongiurare la catastrofe imminente mediante concessioni alla Chiesa anglicana; nessuno credeva più a chi non aveva mantenuto la sua parola reale. Il 15 novembre 1688 Guglielmo d’Orange sbarcava a Tor-bay, il 28 dicembre entrava in Londra. Giacomo fuggi in Francia. Il fatto, che nelPottobre 168K Innocenzo XI, nel suo conflitto con Luigi XIV, accettasse 4 la mediazione di Giacomo II prima respinta,* è stato interpretato da taluno come una semplice manovra diplomatica, sottilmente calcolata: il papa avrebbe accondisceso 1 Vedi Broscii. Engl. GttcA. VII 536 ss.. 547 M. * Vedi Klopp IV 51 e Zikhckiiavv in Ràm. Quarial*ehr. XIX 2. 73. I* congratulazioni papali in Bkrtiuek II 31*9, 403, 411. * Discorso d'inno-ren*o XI nel concistoro del 12 luglio 1688 sulla nascita del principe di Galle« in Aria confuti.. Biblioteca Vaticana. * Vedi Klopp IV 54«. * Tedi BKRTUtKR II 416. * L’offerta fu portata da Lord Thomas Howard, un nepoto del rordinale Norfolk, allorché il 3 agosto 1686 consegnò la sua lettera di accreditamento (vedi • Latita al D’Adda del 3 agosto 1688. Archivio segreto pontificio; relazione del cardinale Pio del 6 ago*U> 1688, in Klopp IV 49« *.); ma egli rovinò la sua missione al papa intercedendo a favore del PùrsUsnberg: vedi Klopp IV 92 s. Cfr. anche Kaxke VI* 154 a.