l’oli li«*« frumentaria «li III liocorno XI. 116 d’interessi inferiore, cominciò » tornare a poco a poco anche il capitale prestato.1 La Camera dei pruni di Koma fu ricevuta da Innocenzo XI con un deficit, che deve aver superato i 300.000 scudi. Inoltre al principio del suo pontificato v'ora penuria «li pane, a cui il papa provvide acquistando grano in Olanda.* Nell'autunno 1677 egli fece sequestrare al conto Falconieri e ad altri le loro provvisto private di grano, perei»’» cercavano esitarle a prassi usurai. Essi dovettero venderle a sette corone il sacco.* Al principio del 1670 il cardinale Pio riferisce all'imperatore I^eopoblo, che al papa •■ra stata data una lista con i nomi ili quelli, che si arricchivano colle Camere granarie; essi erano stati mandati via dai loro !>o«ti; la faccenda susciterebbe irrande scalpore, perchè molti erano i compromessi.* Per il fabbisogno dei fornai romani la ('amera ¡Mintiflcia dei smini comprava ogui mese una quantità determinata di pruno dai proprietari privati. I fortuit a loro volta dovevano acquistare |» farina solo dalla < amen» granaria ed erano obbligati a dare il pane di un peso determinato. Il risultato fu, rhe hi città ebbe sempre pane buono e non troppo caro, la Camera dei grani pareggiò i suoi debiti e potè coprire le maggiori spese per i grani di Olanda. Allorché fu annunciato al papa, che la farina olandese era cattiva, egli si fece venire ilei pone «la diverse panetterie, lo assaggiò, e poi dichiaro, rhe la farina era buona, ma la cottura era cattiva.* La tassa sulla came rendeva secondo il calcolo del car* dinaie D’Bstrfos ogni anno 70.000 talleri. Non molto redditiria era invece la tassa sul sapone. Del resto la tassa sulla «•arue fu abolita dà Innocenzo XI verso la line «lei suo pontificato.« Egli non volle sapere di nuove tasse; anzi fu in grado di ridurre le antiche, e cosi sarebbero rimaste le cose, ove la guerra turca e il conflitto dei quartieri non avesse rese necessarie nuove spese.1 1 /*nt. «aaun. 13? | 4» La nuora taaara « rhuuno • lommuaila a' Ine «radi di fratto per luogo di Monte: rtr UlTM*ri> I 319 323. * f’n». naia. 132 I ì, 137 | 4’». > thar. hmrap. XXXVI 3S3. Ctr. ivi 422 etrem la M» «Wi'**aba«rtat»r* Itwnw coHr»p«rtaztoiM> di biscotto in Sicilia. * ‘Relax**»* all’imputato** Unpoida dri 27 (inula 1679. Arsili* «io di Alato di Vienna. * Prmr. tmmm. 137 f 47 te* t 70*. I.iki» CMio Antonio d*» l’fo •pano altmoM qui fra laltr». rbt il papa maaivsa» «sapr* il pa» 4*1 !«<"■ «»«Coio . s onw. prr il gnu» mah«» t«U dowaadA tmfU anni drlU raenrfui r! nUtira 12 «radi. CS* è da oppnmr a «faanlo poeta U Mimsrt» <1 317-31»». fw*fe*Unirnu puautair. lattaria. rW « traila»* «titanio di an Um» m uri |6H. * il rardwale D E«m in Vinun> I Hi. Orsa»***-» Ilo CD. * /*r*r tmmm. 137. l3r. * -trrw» del I* laflw 147*. «W. ¡iati. 4130, Hibliotera Vaticana.