Le edigenjM! di Luigi XIV innanzi alla Congregazione «li «tato. 291 j>er mezzo (li lui, eh© almeno Luigi lasciasse al papa il tempo necessario per deliberazioni coki importanti e difficili.1 Innocenzo non osò prendere da solo una decisione cosi importante. Egli rimise la questione per esame alla Congregazione di i*t;:to, la quale opinò, che innanzi tutto si dovesse continuar a trattare con il Cardinal D’Estrées; una volta conosciute (Mattamente le richieste del re francese, si sarebbe potuta prenderò una decisione.1 Il 9 gennaio 1689 ebbe luogo una nuova seduta della <<>nerogazione. Nella questione del quartiere si stabilì di mantener fermo l’antico punto di vista; venne respinto anche il quartiere limitato a Piazza Farnese ed allo strade laterali. .Si fu invoco disposti ormai a promuovere a seggi vescovili chierici, che avessero partecipato all’assemblea del 1»»K2, ove il re insisto**» veramente sulle sue nomine. La Congregazione fece inoltre istanza al papa di mettersi in stato di difesa e di richiedere a sua volta soddisfazione da Luigi XIV per i torti subiti. Il D’Estrées fece premura, perché si rispondesse alle richiesto »••"io nel tempo prescritto; in Francia non insistersi più sulla li-l»Ttà di quartiere, ma solo desiderarsi una dichiarazione sul conio il papa intendesse il rispetto competente, dovuto in baso al trattato di Pisa all'inviato francese in Soma. Innocenzo XI risposo •li esser pronto a mostrarsi condiscendente al re tino agli estremi limiti del possibile, ma di aver bisogno dal tempo necessario p«r lo •¡••liberazioni.* Il D’Estrées promise di far di tutto per trovare una * * • che ni iIum il tempo che rirbink1 un trattai» di «ìmil importan«« e •ìiitiroltà ». Al Ranuzzi in ilaU I* gennaio 16*#. Smmiial. «fi k'mmrùt, loc. rii. * • * che ai doverne mantener riva la pratica con M «igr. car-•liliale D'F.ntrtV» per ritrame tutto quel lume rhe ai potane intoni., a I desidcrii et alle pretensioni del Re rhri»tiani»»imo a fine di baver luogo dopo di farvi ~>pra le nfrouurie considerazioni » (al Ranuzzi in data 4 gennai«» l*W9. Ivi). Al Ranuui venne ramini andato «rinviare contemporaneamente le »uè ». Cifre p*r Lione e per Venezia. data I"importanza della co»a. * Il Cibo • riferisce al Ranuzzi in data 11 gennaio l«S9 {.Vainul. di Fromei* 177. loc. cit.) partirolarnofiat«mente Mille derisioni della l «mgreg azione di • ieri l'altro. I aignori cardinali che ri ai trovarono prwnti furono «li parere ««anime, che quanto a! quartieri- ai doverne negare anche il riatnngimento di ma alle «ole «traile che circondano il palazzo dell'ambasciatole con termini rispettosi. benai. ma contanti e non disarmili da quelli praticati altre volte, e quanto a i «oggetti intervenuti alla «««letta »»«•ni(4«i. che in caso che X. M** persista di non voler nominar altri, rvt-te converrebbe. rnstandoai d arvortlo di rimuovere l'impedimento eh« vieti loto dato dall'iaot rei di baver approvate le quattro proposizioni. l'appellatiooe al fatato concilio et altro, ai |«ua ammettere il trattato per ««animare le dichiarazioni o trattazioni che mi ««ranno per fare ....£. .«su gli (»1 cardinale ll lUtn»«. ha risposto con dire di rmtar bella «olita diapoaizione d'incontrar* tutte le gioate sodisfazioni dei Re, di non •errar auterfugii e di ewaer proni* ad admettere i temperamenti poasibdl. ma che conveniva che la )lu -“uà dasse tallo il tempo che bisognava per aliare di tal penMi ».