1M ! Mioceni« XI. 1«76 ItiHO. Capitolo II. ud una stretta eoliaborazione d’Innocenzo XI coll’imperatore Leopoldo.* L’imminenza del pericolo turco fu perfino in grado di indurr*' Innocenzo XI a una certa remissività nel conflitto di politila ecclesiastica colla Francia, nel quale il papa altrimenti non conosceva compromessi. Lo si vide nelle dispute suscitate nel Iti"# dal #epj>el-limento del nunzio di Parigi Varese.® Innocenzo XI lasciò allora scoperta la nunziatura francese, ma nel 1 tiX'l tornò a consigli più miti, appena se ne offerse una occasione. Non v'ò il minimo dubbio, che solo la preoccupazione per i Turchi indusse a tale arrendevolezza il papa, altrimenti inflessibile in affari ecclesiastici. Il nuovo nunzio Hanuzzi portò con sè quale incarico più importante da parte del papa quello di ricordar«* al re la protezione della fede minacciata.* L'invio del nunzio, per verità, non ebbe alcun successo. Il Hanuzzi potè comparile innanzi al re solo nell'agosto 1683, quando i Turchi da lungo tempo erano innanzi a Vienna,* ed era stata precisamente la politica di Luigi XIV, che a Costantinopoli aveva fatto maturare tino alla decisione definitiva il piano da lungo tempo meditato di un attacco ai paesi ereditari degli Absburgo. Già nel luglio 1681, quando si discorreva generalmente di una sortita guerresca, che il (Iran Signore intendeva fan* al confine settentrionale deH'im|H*ro, l'inviato di Luigi a Costantinopoli, (hiilteragu«-». mise in giro la notizia, che i Francesi farebbero in Alsazia grandi fortillcazioni e raccoglierebbero forti masse di truppe. Alla domanda, se il suo re fosse in pace coll'imperatore I^eopoldo, egli rispose, che, per verità al presente, lo era. ma che il suo signore non era abituato a tenere per lungo tempo inoccupati 300.000 uomini.1 Nella seconda metà del 1682, tuttavia, i rapporti fra Luigi XIV e il sultano divennero tesi a causa della eosidetta disputa del sofà e del bombardamento di Chio da parte dell’ammiraglio francese liuqocsuc, forse perchè il re di Francia, data l'altezza cui era per»entità la sua potenza, sperava di poter attuare 1 suoi piani europei anche senza i Turchi. Ma presto egli mutò novamente contegno. Mentre di regola era inflessibile anche nelle più piccole questioni di etichetta, egli tollerò in silenzio che il suo amlwseisitore fosse temilo prigioniero alla Fort a. Il Duquesne. che per vendicar** i) Guillcragues si era avanzato nei Ihmlanelli. fu da lui richiamato; ed egli si accomodò perfino a fare scuse molto * Si doti* prrtiiiln «Ur nd * qsualo •Uè» i In««, n (Ito».). * Vc4» tutto Ctfiioi» IV * t UMICO, toc. rii, 25, t*. * Ivi ti». * K òli! t* *1.