312 Innoccnio XI. 167&-1689. Capitolo VI. . «Uffun« dappertutto, attirano molti alla parto condannata, turbano i benpensanti e danno occasione agli avversari di gloriarsi. Soprai tutto «lall’Amauld si sarebbo dovuta esigere una ritrattazione, e nella sua «lif«wa «lei SS. Sacramento il settimo capitolo del primo libro rie»«-« alla distruzione del primato papale;1 una conseguenza delle manifestazioni papali è stata la pubblicazione «li quattro o cinque scritti giansenistici.* Il nunzio di Francia Varese annunciò pure,* «-he si era molto stupiti «ielle manifestazioni pontifici«, gia«'<-h«'> por l'addi etra l’Arnauld aveva professato apertamente il giansenismo, ed ancora oggi lo si considera giansenista. Il Cibo rispose,* ch'egli si era limitato a lodare il libro generalmente appczzato deU'Arnauld e le capacità intollettnuli Ui lui in nna semplice lettera «li cortesia, che non poteva non seguire alla let-tera sottomessa di lui al pontefice. Allorché il Cibo tornò sulla questione,* il Varese insinuò n«)lla sua risposta,* che voci «lannose erano tuttavia diffuse generalmente, e che il re stesso si era lagnato «Ielle lettere pontificie. Ancora nel 1688 il Talon osò affermare nel parlamento «li Parigi, che Innocenzo XI non aveva cessato dalla sua ascensione al trami «li favorire i giansenisti, C perciò era celebrato altissimamente dalla setta.7 Ora, non c’è in verità nessuna traccia, che il papa abbia «lifeso o favorito le proposizioni dottrinali «lei giansenisti, e titillili libri e scritti del partito furano proibiti sotto il suo governo.* D’altra parte jierò, il Casoni o il Favoriti, che godevano di una grande stima da parte del papa, erano amici deU'Arnauld e favoreggiatori dei seguaci di lui.* Sotto Innocenzo XI fu emessa una dichiarazione importante circa una questione portata in prima linea dai giansenisti. Mentre *«*!*«> Roma MpriM', in rh«> «lato »ono le r«w, sono certo che se n‘af-»»ai; quelle lettere fanno credere molte coite umì lontane «tal vero, oltre che vi »i lodano persone che »in’hora erano stimate sospette nella fede. Queste lettere corrono in tutte le iHittcghe e (anno cattivo effetto nello »pirito del popolo e ne tirano molti al partito condennato con gran ramarteli delti huomini da bene e gloria delli adrersarii. che »anno molto bene prevalersi anche di poca co»a ». lettera del 3 agosto 1677. OMo*. 2481. H i ti 1 i o t e c a Vaticana. * |*er rsrmpn» ( Vuliirw colloquiorrnm. Sperrkio drt!a deroeiom* (deve trai tarsi del Jfiwir de la pi tir del tterberon). Apologia tinii etc. * In data 2 aprile 1677, DcutXL 471. * In data 3« aprile 1677. ivi 472 *. * In data S maggio 1677, ivi 473. * In data 14 maggio 1677. ivi 474. * A maleet* iarii pomlif.. loc. cit. 287: confutazione ivi 319. * Per riempio il Nuovo Testamento giansenistico nella traduzione d> Mom ( RH'IH II. I mi*j II 67«)). un opuscolo iu difesa della penitenza pobblica giansenistica livt 4ó4). il Ttnlm yrnilmi e Morale pratu/m* de» Jtntle*. voU. I f 3 495; etr. 4JO*., 323). Ctr. -Imateria mru poniti., loc. cit. 316: ID'AvW-«XTj III 160.167. * Sul Favoriti vedi Gt*I* nella Ker. de» •¡urei. Ititi. XX (1S76) 439.