372 Innocenzo XI. 1676-1689. Capitolo VII. buon cattolico romano, anche facendo a meno della sede di Roma.» Al tempo stesso Giacomo si adoperò adesso in altro modo per l’innalzamento del Petre, nominandolo l’il novembre 1687 segre tario privato e membro del Consiglio privato.® Fra le molte misuri' assurde prese dall’accecato re per favorire il cattolicesimo in Inghilterra, questa fu forse la più assurda di tutte. La posizione di segretario privato poneva nelle mani del Petre l’ingerenza immediata sulle nomine alle cariche ecclesiastiche in Inghilterra, la sua nomina a membro del Consiglio privato gli dava una influenza decisiva sul governo civile ed ecclesiastico del paese. Gli stessi inviati favorevoli al re disapprovarono questa maniera di agire. Il rappresentante dell’imperatore scrive, che la condotta del re é priva di qualsiasi prudenza, tanto più in quanto gl'inglesi hanno orrore del solo nome dei gesuiti; essi temevano nientemeno che la rovina completa por le loro persone e i loro beni.3 Lo stesso riferisce l’inviato di Toscana circa l’eccitamento e la paura in tutte le classi e stati. Specialmente interessante ò qui la notizia, che anche i cattolici inglesi disapprovavano l’eccesso di zelo del re. Anch’essi credevano che Giacomo tendesse allo stesso potere dispotico posseduto da Luigi XIV, e ciò non era approvato neppure da uno dei cattolici inglesi.4 Che il re inglese avesse davanti agli occhi il modello della Frali eia, ove i grandi ministri erano al tempo stesso cardinali, è mostrato dall'ostinatezza colla quale insistette per il conferimento della porpora al Pet re. Poiché la Santa Sede su questo punto non cedeva, egli fece al principio del 1688 una vera scenata al nunzio pontificio; la proposta del papa di far cardinale un altro inglese venne respinta dicendo, che in tutto il regno non vi era candidato più adatto del Petre.» Tuttavia Giacomo non segui il consiglio di lui, allorché il Petre in una circostanza importantissima consigliò mitezza e non rigore.* Giacomo II, cioè, senza curarsi dello rimostranze di cattolici ragionevoli, che per loro era preferibile una tolleranza assicurata da uno statuto a ogni favore per quanto ampio, ma illegalo e precario,’ aveva rinnovato nell’aprile 1688 la sua dichiarazione d'indulgenza 1 Vedi Campana de Cavklli II 148. Lo Zimmermaxx (Róm. Quartal*ckr XIX 2, 80) osserva molto giustamente. che Giacomo II nelle «ne opinioni «ui rapporti fra Stato e Chiesa era molto più gallicano che oltramontano. 1 Vedi Campana dr Cavelli II 150. * Vedi Klopp, Stuart III 397 ». 4 Vedi te relaxioni di Terìeei in Campana de Cavkuj II 153 a. * Vedi le lettere del Sarotti del 2 e 9 gennaio 1688. in Brosch. Emfi. Ottch. VII 523. Il 14 febbraio 1688 Innocenzo XI dovette dare una nuova ripulsa a Giacomo II riguardo al P. Petre; vedi Bekthixr II 388. * Vedi Klopp. Stuart IV 27. ’ Vedi la relazione di Bonrepaux in Macaplat III 75.