330 Innocenzo XI. 1676-1689. Capitolo VI. Giunsero all’inquisizione ripetute denuncio, che il mistico eccelso già dal 1075 era caduto non di rado nelle immoralità più basse. Il 18 luglio 1085 i birri dell’inquisizione comparvero improvvisa mente nell’abitazione del Molinos presso S. Lorenzo in Panisperna e lo portarono di pieno giorno per le vie della città in prigione.1 Come risulta dalle relazioni del cardinale D’Estrées, già da quattro o cinque mesi erano state fatte denunzie aggravanti così fortemente il Molinos, che i cardinali e consultori dell’inquisizione si erano pronunciati unanimi per il suo arresto. Il papa, su cui influivano fortissimamente i suoi intimi, Favoriti e Casoni, ambedue parli-giani del Molinos, da principio non aveva voluto saper nulla di un arresto, ma poi aveva ceduto.* Lo spavento per la visita improvvisa dei birri fece riscuotere* completamente il Molinos dalla quiete devota della sua asce.si. Da principio tentò resistenza, poi il suo sconcerto si rivelò durante tutto il tempo in cui lo si portò per le strade, nei discorsi più eccitati. Chiamò Dio a testimonio della propria innocenza, minacciò i birri della vendetta del cielo e disse a uno degli accompagnatori, che si ritenesse fortunato di avere avvicinato il dottor Molinos; molti dei Romani più distinti avrebbero ritenuto un onore d’intrattenersi con colui, che ora veniva portato in carcere.* Infatti la fama del Molinos non venne ancora distrutta dal suo arresto. I suoi domestici gli baciarono i piedi allorché montò nella carrozza dell’inquisizione; essi ritennero che sarebbe stato presto liberato miracolosamente e più tardi venerato ancora una volta come santo. Anche i dotti Maurini, che allora abitavano in Roma, solo a poco a poco si resero conto dello stato delle cose. La regina Cristina di Svezia si faceva dare quasi ogni giorno notizie del carcerato.4 1 Vedi ivi 168 s. * Vedi ivi 171. * Vedi ivi 169. * Vedi ivi 170 m.; Grauekt. Christine II 336. Il cardinale Pio • riferisce il 21 luglio 168.1 l'arresto del Molinos e dei suoi « sognaci: Il numero degl'in gannati si stima grande. Godeva questo il carattere di teologo della regina di Suesia. Sentita da S. M** la sua incarcerazione, disse con (accia allegra che. se era innocente, uscirebbe giustificato, se reo punito, come merita ». Il 28 luglio 1685 il cardinale scrive, che, nonostante la procedura sempre assai segreta dell'inquisizione, qualche cosa trapela. « Da questi si è inteso, che sia un cumulo di heresie unite. . .. Conviene implorare la mano onnipotente per sradicare questa peste» che haveva (gettato profonde radici *. (Archivio di Stato di V i e n n a), l.a regina Cristina era anche in relazione col Malaval (vedi sopra p. 324). Nell'A rchivio Aasolini a Empoli Vecchio *i trova una • lettera dei Malaval alla regina, in data Marseille 17 agosto 1682. in cui le chiede la sua intercessione presso l’inquisizione. • Lettere di Cristina al Malaval nella Biblioteca di Montpellier. Sol Malaval con- fronta Mcm. de CAcad. de Macinile 1868-69.