4») Innocenzo XII. 1691-1700. Capitolo III. Ciononostante Fénelon tenne fermo nella sua decisione di sottomettersi. Egli soddisfece dunque il desiderio di Bossuet di esporre per iscritto e più esattamente le sue opinioni.1 Il memoriale pane togliere ogni sospetto contro di lui ed egli, il 4 febbraio 1695, venne scelto come arcivescovo di Cambrai. Quando gli furono consegnati gli articoli ili Issy, rimase da principio senza parola per lo stupore, ma tuttavia si dichiarò pronto a sottoscriverli. La firma tuttavia subito non venne, ma Fénelon presentò un contro progetto nel quale non pochi degli originali 30 articoli erano diversamente formulati ed erano aggiunti 3 nuovi numeri. Di nuovo egli prometteva oltre a ciò la sua firma; se non si poteva accettare le sue modificazioni egli, almeno per obbedienza e pur deplorando che gli articoli fossero incompiuti, si sarebbe sottomesso. Anche ora però tenne fermo alle sue opinioni circa certi punti e ottenne che parecchi dei suoi emendamenti venissero accettati e i 30 articoli venissero aumentati a 33. ai quali Bossuet e Noailles ne aggiunsero ancora un 34°. Pareva ora che fra Bossuet e Fénelon fosse ristabilita la concordia. Entrambi firmarono i 34 articoli, entrambi ripudiarono gli scritti della signora Guyon.4 Bossuet amministrò di propria mano al suo avversario di ieri la consacrazione episcopale il 10 luglio 1695. Bossuet aveva compilato uno scritto sopra le questioni sollevate dal quietismo;3 Fénelon promise di approvarle, per dare così un'espressione palpabile alla ricostituita concordia. Niente sembrava dunque ormai mancare alla totale cancellazione di ogni dissenso. Ma quando Bossuet inviò il manoscritto del suo libro, avvenne inaspettatiunente che il nuovo arcivescovo di Cambrai rifiutasse la sua approvazione e la rifiutasse, benché fosse facile prevedere che con ciò perderebbe il favore del re, come della signora Maintenon. e che nonostante il suo ripudio degli scritti della signora Guyon, venisse considerato come fautore del quietismo. Oro il quietismo veniva considerato dalla pubblica opimone come inseparabile dagli orrori svelati nel processo «li Molinos.4 * Sulla cosùdetta Voniession di Fénelon cfr. Dcpon in Recherekes de »eienee relig. 1927; In.. Mém. inni il de Fénelon sur l'étal passif, ivi 1929, 97-121; Id., I)'hh* pretenda* tradilion secrite de la rie »pini, des parfaits, ivi 1928. 594-«14. * Nella aua lettera ad Innocenxo XII del 20 giugno 1698 (CKorre* IX 443) dice Fénelon: « Se tu per et palam dixi, duo« libro«, quo« solo» novi, netnpe, •Moyen court' etc. «t‘le t1 antique', censura digito* «Mie in aetuu obvio et naturali.....I nde countat me nunquam ncque alla ratione libro« excuaaaae » (cfr. p. 479«.). Vedi anche la lettera a InnocensoXIl del 13 dicembre 1698. ivi 618 m. * Jmetrmetiom pastorale sur les élats d'oriuso» (t£«rrrs, ed. LacUaT XVIII). Una seconda parte venne pubblicata da Leve«que nel 1897. 4 Srr.i’HA\E Harem in Étndes CXXVU (1911) 493«.