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Innocenzo XI. 1676-1689. Capitolo VII.
   Lo Spinola iniziò alla fine dell’aprile 1678, con tutto l’ottimism< di liete speranze proprio della sua natura beatamente confidenti-, il sue» viaggio, che questa volta doveva condurlo in quasi tutte le corti dell’impero. Egli si recò prima a Vienna, e di là a Salisburgo, Monaco, Augusta, Ulma, Norimberga, Bamberga, Bayreuth. Heidelberg, Magonza, Francoforte, Kassel, Hannover, Wolien battei, Celle, OsnabrUck, MUnster, Herford, finalmente a Hall-e a Dresda. Ai principi, che non potè visitare personalmente a causa dei pericoli guerreschi o della pesto, si rivolse per lettera. Tornato a Vienna, inviò il 28 maggio 1679 una lunga relazione cifrata al cardinal segretario di stato. Egli assicurava in essa di aver proce duto dappertutto secondo le istruzioni del papa e di aver avuto dovunque successo, salvo a Kassel.1 Quanto poca fede si prestasi a ltoma all'ottimismo del bollente relatore, risulta dalla breve risposta fattagli dal cardinal segretario di stato il Io luglio 1679. Il papa, vi si dice, ha letto con molto piacere la relaziono sugli sforzi di lui a pro della religione cattolica e sulla conversione di alcuni principi; Sua Santità, però, è dell’avviso, che per ora non si devono tralasciare le preghiere ferventi a Dio, perchè benedica il lavoro dello Spinola, e frattanto attendere una garanzia sicura, che i prin cipi in questione pensino effettivamente a farsi cattolici; l'esperienza, infatti, insogna quanto l'interesse umano sia solito in questa fac-cenda d’indurre a bugie e itd inganni. Il papa ha dato incarico di esprimere al vescovo la sua riconoscenza particolare per l’attività da lui svolta finora, e la fiducia, che un giorno la semenza sparsa dalle mani di lui nella vigna del Signore avrebbe portato frutto.* In quello stesso giorno il segretario di stato comandò al nunzio di Vienna di interrogare confidenzialmente l’imperatore, se davvero vi fosse speranza di conversione dei principi protestanti. La risposta doll’imperatore fu assai scoraggiante. La conversione
     > Ristampa della lettera in IIii.tkbr*ndt 101 a., il quale tuttavia non si *’• accorto, ch'era già pubblicata dal Bojam (II 4 «.). Sulla * relazione in latino e in tedesco dello Spinola, che Hatisìz ha conservato nel Cod. 9313 p. 15 «t. della Biblioteca nazionale di Vienna, cfr. Hasf.i.beck 401. I<o Spinola nella sua relazione, trova a raccontare intorno ad una inclinazione dell’elettore Federico Guglielmo di Brandeburgo per la Chitwa cattolica, ma le conclusioni da lui tratte dalle cose dettegli circa intendimenti di conversione sono false. Nel suo testamento politico del 1667 l’Elettore parla della dottrina cattolica coll’odio di uno schietto calvinista: vedi G. KCxtzei. • M. Hasj, Di* potilitrkfn Te<tamrnU der llohentottem I, Lipsia 1911. 44 s*. In pratica egli segui, come rileva giustamente Hiltebrzndt (66). una doppia politica: ditesa degli interessi protestanti all’estero - nel 1685 egli ai dichiara capo di tutti i potentati evangelico-riformati - e tolleranza dei cattolici all’interno. In questa, però, egli guardava unicamente a vantaggi politici. Al congresso di Ximega voleva anzi affidare al papa la mediazione, per ottenere coll’aiuto di lui la Pomerania anteriore svedese: vedi ivi 69.
    *	Vedi RtLTEBRAXOT 76 ».