Innocenzo XII. 1691-1700. Capitolo IV. vato e, come annunciava il nunzio spagnuolo, il 27 novembre 1G9S, perfino in Madrid si era dappertutto sdegnati contro il contegno del Martinitz. ¡Si sperava che l’imperatore salvaguardasse i suoi interessi con un pronto richiamo,1 ma durò ancora un anno intiero, prima che Leopoldo troncasse questa situazione insostenibile <■ nell’ottobre 1 fitti* sostituisse al Martinitz il conte Leopoldo Giuseppe di Lamberg. Questa decisione venne troppo tardi e non pot<-far dimenticare quel che era accaduto, nè ristabilire l’antica armonia, che in quelle circostanze sarebbe stata doppiamente necessaria.1 Si può affermare che nessuno più di Luigi XIV ha goduto del comportamento del conte Martinitz e della insipienza del governo viennese. Mentre Martinitz, secondo l’espressione del suo collega veneziano E rizzo, colla sua rudezza si rendeva l’ambasciatore più odiato di Roma, il rappresentante della Francia, l’abile e prudente Cardinal Forbin, adoperava tutte le sue arti per guadagnare il favore della corte e del papa. Egli assicurava che il suo re era pronto a proteggere nel modo più energico i diritti sovrani della Chiesa ed aggiungeva che, in vista del procedere del Martinitz, bisognava temere il peggio per l’avvenire dalla potenza deU’impe-ratore e ancora più da quella del suo successore. Queste insinuazioni fecero su Innocenzo XII tale impressiono che egli cominciò a inclinare di più verso Luigi XIV.* Finora egli si era fatto ogni scrupolo per non pendere nè dalla parte della Francia nè «la quella della Spagna e della Germania,4 perchè tutto il suo sforzo mirava, mantenendo la più rigida imparzialità, a raccomandare alle granili potenze cattoliche in guerra di ristabilire la pace,* il quale ristabi- intomo al particolare di non volersi più ammettere da X. S. l’ambasciatore Martinitz alla sua udienza, per le ragioni tante volte addotte e replicate, troppo chiaramente apparisce che nell'animo de' medesimi non sa darsi luogo nè alla ragione ben chiara nè alla giustizia ohe intieramente assiste alla nostra causa. Onde, non volendosi far tampoco alcun caso del perduto rispetto a Sua Beat°® in faccia sua medesima, nè di tanti altri eccessi commessi dal predetto ambasciatore, flu colla carcerazione de' propri sudditi della Santa Sede, che pur anche tiene in prigione in sua casa, conviene haver pazienza ed applicare la sofferenza ai meriti della passione del Signore, ed attendere appresso i castighi, che con si notabil petulanza ei vengono minacciati per mezzo del conte Palm. com'Ella qua ci riferisce ». di Germania 219 s., 237, Archivio segreto pontificio. * Cfr. la relazione in Gallano, loc. cit. * * Cifra al Xunzio di Vienna del 17 ottobre 1699, Archivio segreto pontificio; Galukp, loc. cit.; I^n»ac II 269. * OrrtERi I 131; Gallaxd, loc. cit. 216. * • 11 mondo lo (U Papa) suppone per Francese di genio, ma io dico che nè è Francese, uè Spagnolo, nè Tedesco, nè è meno del proprio paese, dice D’Elce, l'ila. Biblioteca del monastero di Einsiedeln. * In questo senso uscirono i Brevi del 3 dicembre 1695 all'imperatore, il 4 dicembre al re di Spagna, il 6 dicembre a Luigi XIV e al duca di Savoia. E pi ti., Archivio segreto pontificio.